L’amarezza dei Navigator a rischio tagli: “Dovevamo salvare la patria ma ci hanno lasciati soli”

Pubblicità
Pubblicità

Edoardo e Barbara sono due dei 2500 navigator, la figura introdotta dal Reddito di Cittadinanza per aiutare i percettori del sussidio a trovare un lavoro, che dal primo dicembre 2022 non vedranno rinnovato il contratto di collaborazione con Anpals che gli ha finora permesso di esercitare la professione. “In questi anni ci è stato detto un po’ di tutto, senza che corrispondesse a verità”, afferma Edoardo Scialis. “Il problema è che siamo partiti con la responsabilità di dover essere i salvatori della patria senza però che avessimo la bacchetta magica o gli strumenti necessari”, aggiunge Barbara Romani. Nei circa due anni e mezzo di esperienza da navigator, i due hanno avuto la possibilità di vedere dall’interno cosa funzionasse e cosa no del sistema. “Spesso i percettori del Reddito sono persone non abituate alla digitalizzazione. Quando gli parlavamo dello Spid ci guardavano come se parlassimo di astrofisica”, spiega Barbara. “Molti hanno problemi di formazione, spesso non hanno la terza media o una qualunque forma di abilitazione professionale”, aggiunge Edoardo. Nonostante l’amarezza i due navigator saranno alla manifestazione indetta dalle sigle sindacali per il 18 novembre per chiedere al governo di sospendere la cancellazione di questa figura, rinnovando i contratti in essere. “C’è un po’ di delusione a pensarci, perché noi siamo stati selezionati e formati. E’ un peccato pensare che questo patrimonio rischi di andare disperso”, conclude Edoardo. 

di Camilla Romana Bruno e Francesco Giovannetti

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *