Landini: “Nella manovra più austerity di quella che chiede la Ue. Così non si affrontano i problemi del Paese”

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ROMA – In una piazza gremita nonostante la pioggia, gli iscritti alla Cgil con gli impermeabili rossi e quelli alla Uil con i gilet azzurri, il leader della Cgil Maurizio Landini ricorda la finta convocazione del governo, “quando c’era già stata la riunione di maggioranza” e la legge di Bilancio era già stata messa a punto in ogni suo dettaglio. Attacca le misure che fanno cassa sulla parziale perequazione delle pensioni, il finto taglio del cuneo fiscale che “era quello del governo Draghi, ci vogliono vendere i due punti come Totò vendeva la Fontana di Trevi”, l’accanimento sul reddito di cittadinanza “in un Paese che ha 100 miliardi di evasione fiscale: ma siamo sicuri che sia davvero il reddito il problema dell’Italia?”. E poi, a margine del suo intervento, lancia una stoccata al ministro Salvini “che non sciopera perché non avendo mai lavorato non ha mai avuto il problema di farlo”. E il leghista replica: “Scioperi inutili, lascia gli operai a piedi senza bus”.

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Contro la flat tax: “Marchetta elettorale”

La finta mano tesa agli autonomi, quando nella realtà “la stragrande maggioranza delle partite Iva guadagna meno di 30 mila euro: la vera questione è farsi dare il diritto alle ferie, alla malattia, al Tfr. La flat tax è una marchetta elettorale“. E soprattutto, boccia una manovra “sbagliata”, che “non affronta i problemi di questo Paese: la gente non arriva alla fine del mese, i salari sono tra i più bassi d’Europa, i livelli di precarietà sono altissimi, i giovani sono costretti ad andarsene dal nostro Paese”. E che a Bruxelles è passata perché “Meloni e Giorgetti, che hanno sempre criticato l’Europa, hanno fatto una manovra che è più austerity di quello che chiede l’Europa”.

(agf)

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“Piove, governo ladro”

Landini non perde l’occasione per ricordare che “”C’è un vecchio detto popolare che dice ‘piove governo ladro’, ed è una settimana che piove in questo modo”. Ma subito dopo che prende la parola la pioggia si ferma, per ben tre quarti d’ora, e dalle nuvole sopra il Vittoriano, in piazza Madonna di Loreto, traspare quasi un po’ di sole. Tanto che a un certo punto, visto che per il maltempo molti interventi dei delegati Cgil e Uil erano stati cancellati, sente quasi il bisogno di giustificarsi: “Mi permetto di proseguire ancora un po’ perché la pioggia si è fermata”. Riprende poco prima di mezzogiorno, quando la manifestazione viene conclusa sulle note di “Bella ciao”: “Ha smesso di piovere, vuol dire che abbiamo ragione…”.

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Le parole su voucher e precari

Sul palco però tra le 10 e le 11 hanno trovato spazio i giovani universitari, i pensionati, i precari che tuonano contro il ripristino indiscriminato dei voucher. Al quale anche Landini riserva spazio nel suo intervento: “Il ministro ci ha detto che li hanno reintrodotti perché lo avevano chiesto le categorie produttive. Quali? Io non so chi possa averglielo chiesto, incontro molta gente, molti giovani, e nessun giovane mi ha mai detto ‘da grande voglio fare il precario e voglio essere pagato con i voucher‘.

E a proposito di precari, ricorda la sfortunata vicenda dei navigator, “precari che avrebbero dovuto trovare lavoro agli altri, e alla fine non sono stati neanche riconfermati”, e fa il confronto con le politiche attive del lavoro della Germania e della Francia, dove nei centri pubblici dell’impiego lavorano rispettivamente 100 mila e 80 mila lavoratori, “mentre da noi sono tra i 10 e gli 11 mila”. “In un Paese con 100 miliardi di euro di evasione fiscale, siamo sicuri che il problema sia proprio quello del reddito di cittadinanza, mentre aumentano le persone al di sotto della soglia di povertà? Perché non è vero che tutti sono diventati più poveri, qualcuno è diventato più ricco”. Come le aziende che hanno incassato gli extraprofitti: Landini rivendica il provvedimento del governo Draghi, che ha pur sempre permesso di stanziare dei bonus e favore di lavoratori e pensionati.

Sul cuneo fiscale, punta il dito contro il passo indietro del governo, che aveva promesso “un grande intervento sul taglio dei contributi” sui salari ma “poi ha deciso di prorogare il 2% dell’esecutivo Draghi senza aggiungere nulla”. “Questo nuovo governo non può fare la parte di Totò che vende la Fontana di Trevi”, ironizza con amarezza.

Landini respinge l’accusa secondo la quale Cgil e Uil, a differenza della Cisl che non ha aderito alle proteste di questa settimana, che si concludono con la manifestazione di oggi, a Roma e in altre città italiane, attaccano il governo perché è di destra, e ricorda la manifestazione analoga dello scorso anno, proprio a dicembre, ancora una volta solo con la Uil, in un’altra piazza di Roma, piazza del Popolo. “Il governo ha detto che le misure di questa manovra rispondono a una visione, che loro hanno una visione. Non vorremmo passare dalla visione agli incubi…”. No a “uomini e donne della provvidenza”. E, con un ultimo elogio alla piazza, afferma: “Noi siamo persone che non hanno paura né dell’acqua né del freddo. E ci mettiamo sempre la faccia”.

Però poi, a margine della manifestazione, osserva: “Vedo un peggioramento, con il governo Draghi avevamo ottenuto la decontribuzione del cuneo fiscale e un sostegno ai redditi bassi. Con il governo Meloni la decontribuzione è rimasa al 2%, i prelievi sugli extraprofitti sono diminuiti e ha introdotto voucher, flat tax e non combatte l’evasione fiscale. Non c’è continuità con il governo Draghi ma un peggioramento, questo governo è contro il mondo del lavoro”.

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