Lanfranco Cirillo, ‘l’architetto di Putin’ è latitante: “La mia casa è la Russia, in Italia non torno”

Pubblicità
Pubblicità

“La Russia è la mia casa. Qui ho il mio lavoro, i miei interessi e le mie principali relazioni. Al momento non ho motivo, e neppure desiderio, di rientrare in Italia, visto il trattamento che mi è stato riservato”. A spiegarlo all’Ansa è Lanfranco Cirillo, l’imprenditore soprannominato l’ ‘architetto di Putin’, sul quale pende un mandato d’arresto in carcere firmato dalla procura di Brescia nell’ambito di un’inchiesta per reati fiscali.

Poi, Cirillo ha precisato: “Mi corre l’obbligo di esprimere in maniera più chiara il mio pensiero: il mio desiderio è potermi difendere personalmente da questa contestazione – spiega -, partecipando al processo come è mio diritto costituzionalmente garantito. Non quindi che io non voglia tornare in Italia: in realtà essendo anche cittadino russo, in presenza di mandato Interpol e in mancanza di richiesta di estradizione da parte dell’autorità giudiziaria italiana, non posso tornare in Italia”.

“Tramite il mio avvocato – aggiunge -, chiederò l’annullamento del decreto di latitanza perché non mi sono mai sottratto al procedimento e la magistratura Italiana era informata del luogo della mia residenza in Russia e non mi ha mai notificato alcun provvedimento. La domanda che mi pongo – conclude – è: se fossi stato l’architetto di Biden e non di Putin avrei avuto questo trattamento?”

Nei mesi scorsi a Cirillo sono stati sequestrati 140 milioni di euro. Il 23 febbraio davanti al tribunale di Brescia inizierà il processo a suo carico e per la giustizia italiana Cirillo è latitante e, da quanto dichiara, ormai vive in pianta stabile in Russia. Secondo un’inchiesta della Fondazione anti-corruzione di Navalnyj Cirillo ha costruito la villa faraonica di Putin sul mar Nero, arredata con mobili delle più esclusive aziende italiane e ispirata a Villa Certosa di Berlusconi. A Mosca aveva aperto e poi chiuso lo studio di architettura Masterskaya.

“Mi è stato detto che non avrei neppure la possibilità di prendere un aereo per venire in Italia, perché è stato diffuso un mandato Interpol nei miei confronti, addirittura una red notice, normalmente riservata a terroristi e narcotrafficanti” ha sostenuto Cirillo aggiungendo poi che “non riesco a capire due cose. Primo: a che cosa serve un mandato Interpol, che come tutti sanno è lo strumento per “ricercare” nel mondo una persona, quando l’autorità giudiziaria italiana non ha nessun bisogno di cercarmi perché sa benissimo che mi trovo a Mosca e conosce perfettamente il mio indirizzo; secondo: perché è stato chiesto un mandato Interpol e, invece, non viene chiesta la mia estradizione in Italia, attraverso la ordinaria procedura prevista dalla legge, che consentirebbe di conoscere quali sono le contestazioni che mi riguardano e i documenti su cui si fonderebbero. E’ un trattamento ‘speciale’ – ha concluso  – che trovo molto strano e non capisco, ma sarà perché sono un architetto e non un avvocato”.

Chi è Lanfranco Cirillo, l’architetto di Putin ricercato per reati fiscali

L’imprenditore, architetto bresciano poi trasferito a Dubai, è accusato di diversi reati tributari (contrabbando e dichiarazione infedele), riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Brescia, chiuse la scorsa estate, erano partite da un elicottero immatricolato in Russia – per il quale non erano stati assolti gli adempimenti di natura doganale – che aveva così fatto emergere un presunto caso di fittizia residenza all’estero e mancate dichiarazioni dei redditi per decine di milioni di euro dal 2013 al 2019 visto che, secondo gli inquirenti, Cirillo manteneva “in Italia il centro dei propri interessi familiari, affettivi ed economico-patrimoniali” e che mostrava “notevoli manifestazioni di ricchezza del tutto sproporzionate rispetto ai redditi imponibili dichiarati, per le quali non sono state fornite giustificazioni idonee ad acclararne la liceità sul piano fiscale”.

Tra i beni sequestrati a Cirillo “lussuose abitazioni, un elicottero, disponibilità bancarie, denaro contante, gioielli, opere di arte moderna e contemporanea di autori famosi (tele di Picasso, Cezanne, Kandinsky, De Chirico e Fontana, ndr), nonché svariati altri beni di lusso”.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *