L’anniversario dell’Unità d’Italia, Mattarella: “I valori della Repubblica per cercare la pace”

Pubblicità
Pubblicità

Deposizione di corone d’alloro, celebrazioni, messaggi. Oggi è la “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera”, come riporta il sito del governo. L’occasione giusta, secondo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per ricordare ciò che veramente conta. “La Repubblica, in innumerevoli prove e, da ultimo, durante la pandemia, ha confermato sentimenti di unità e coesione stringendosi ai valori costituzionali. Gli stessi che, ispirando la nostra società, garantiscono le risorse morali necessarie a fronteggiare le sfide complesse che la contemporaneità ci mette innanzi”, ha detto.

“Viviamo oggi”, ha continuato il presidente, “con il conflitto scatenato dalla Federazione Russa in territorio ucraino, un’aperta minaccia che ci impone una ferma risposta unitaria in seno alla comune identità europea e atlantica, affinché venga posta fine ai combattimenti e si raggiunga un duraturo accordo di pace”.

Ma perchè il giorno dell’Unità nazionale si festeggia proprio il 17 marzo? Bisogna tornare indietro di 161 anni, al 17 marzo 1861 quando a Torino nasceva lo Stato italiano in seguito alla proclamazione del Regno d’Italia con Vittorio Emanuele II, re di Sardegna e Piemonte, venne incoronato il primo re d’Italia. Quel giorno in Parlamento fu annunciato così: “Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; promulghiamo quanto segue: Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come Legge dello Stato”. Iniziava la monarchia costituzionale in Italia, che poi con il refendum fu sostituita nel 1946 dalla repubblica parlamentare.

Nel 1860 Camillo Benso Conte di Cavour, capo del governo, portò a termine il processo di unificazione sostenendo in segreto la spedizione dei Mille guidati da Giuseppe Garibaldi. Spedizione che si concluse a a Teano, il 26 ottobre 1860, quando ci fu lo storico incontro tra Garibaldi, appunto, e Vittorio Emanuele II.

Negli anni seguenti si completò unificazione del territorio nazionale: nel 1866 vennero annessi il Veneto e la provincia di Mantova, nel 1870 il Lazio e nel 1918 il Trentino-Alto Adige e la Venezia Giulia. E nel 1847 Goffredo Mameli scrisse l’inno nazionale della Repubblica Italiana, Fratelli d’Italia, un canto risorgimentale musicato da Michele Novaro.

Sulle celebrazioni è intervenuta anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Oggi l’Italia celebra la Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, le fondamenta robuste sulle quali la nostra comunità si erge e dalle quali essa prende ispirazione”, ha detto.

“Il 17 marzo di 162 anni fa iniziava il cammino dell’Italia come Stato unitario e si realizzava l’auspicio di un giovane genovese, visionario e ribelle, come Goffredo Mameli: poter vedere gli italiani non più ‘calpesti e derisi’ e ‘divisi’, bensì raccolti in ‘un’unica bandiera’. Il 17 marzo è la solennità nazionale più unificante che abbiamo e nel corso della quale quale siamo chiamati a ricordare le ragioni del nostro stare insieme. Perché, come ha spiegato Ernest Renan, la Nazione è una ‘grande solidarietà, un plebiscito che si rinnova ogni giorno e che si fonda sulla dimensione dei sacrifici compiuti e di quelli che ancora siamo disposti a compiere’. Questa è la sfida che abbiamo davanti, è l’impegno che dobbiamo onorare ogni giorno: riannodare i fili di ciò che ci unisce e riscoprirci una comunità. Solo così possiamo liberare le migliori energie della Nazione e dimostrare che nessuna meta è preclusa all’Italia. Buon 17 marzo a tutti gli italiani!”.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *