L’arresto di Messina Denaro, l’indagine ha il nome della poesia di Nadia, morta a 9 anni nella strage dei Georgofili: “Tramonto”

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Quando è arrivato nell’hangar, Matteo Messina Denaro in manette si è trovato davanti un quadretto che non si aspettava. I ragazzi del Ros l’avevano messo lì da tempo, da quando era iniziata questa difficile indagine: è una poesia scritta dalla piccola Nadia Nencioni, una delle cinque vittime della strage di via dei Georgofili, avvenuta a Firenze il 27 maggio 1993. La strage per cui Messina Denaro è condannato all’ergastolo. Nadia aveva 9 anni.

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Qualche giorno prima della bomba, scrisse una poesia intitolata “Tramonto”. “Il pomeriggio se ne va/il tramonto si avvicina/un momento stupendo/Il sole sta andando via (a letto)/È già sera tutto è finito”. “Tramonto” era il nome in codice dell’operazione Messina Denaro. Adesso, il padrino appare frastornato.

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Gli fanno levare il giaccone di montone, ha una camicia elegante, tenuta sopra i pantaloni. Al polso, un orologio da 30 mila euro. All’improvviso, chiede un foglio di carta e una penna, scrive: «I carabinieri del Ros e del Gis mi hanno trattato con grande rispetto e umanità. Palermo, 16 gennaio 2023». Firmato: «Matteo Messina Denaro».

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