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Lavoratori del terziario, una tantum da 350 euro in attesa del rinnovo

Per i circa tre milioni di lavoratori del terziario, della distribuzione moderna organizzata e della cooperazione arrivano 350 euro di una tantum come anticipo sulla vacanza contrattuale per i contratti scaduti. Lo fa sapere la Fisascat-Cisl sottolineando che l’accordo ponte prevede anche un primo incremento di 30 euro della paga base, in attesa dei rinnovi dei contratti collettivi nazionali. L’importo corrisposto sarà di 350 euro lordo – al quarto livello – ed è riparametrato sugli altri livelli di inquadramento.

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Verrà riconosciuto in due soluzioni: 200 euro con la retribuzione di gennaio e 150 con quella di marzo.

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Per la Confcommercio, l’accordo tiene conto della necessità di contribuire alla tenuta del potere d’acquisto dei lavoratori del settore. Nella nota sul protocollo straordinario firmato con i sindacati, Confcommercio sottolinea che analoghi protocolli sono stati sottoscritti anche dalle altre organizzazioni datoriali interessate.

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“Nell’ambito del percorso negoziale per il rinnovo del Ccnl Terziario, Distribuzione e Servizi – si legge – è stato sottoscritto un Protocollo Straordinario di Settore tra Confcommercio-Imprese per l’Italia e le OO.SS. di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs. Nelle premesse del Protocollo, le parti convengono: sulla profondità e sulla pervasività degli impatti economici e sociali a carico del terziario di mercato della fase apertasi ai primi del 2020 ed ancora non conclusa; sul contributo reso alla competitività ed alla coesione sociale dagli istituti del Ccnl e dal concreto dispiegarsi delle relazioni sindacali; sull’utilità di un’azione comune volta a richiamare l’attenzione del Governo – con particolare riferimento al cantiere delle riforme e degli investimenti del Pnrr – sul nesso tra innovazione, incrementi di produttività del sistema dei servizi ed incrementi di produttività complessiva del sistema-Paese; sulla necessità del sostegno della contrattazione collettiva intercorrente tra le Parti comparativamente più rappresentative e del contrasto del dumping contrattuale; sulla necessità di contribuire alla tenuta del potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Sulla scorta di tali considerazioni e fermo restando che le trattative per il rinnovo del contratto proseguiranno con l’obiettivo di trovare possibili soluzioni nell’arco del prossimo anno, si legge, vengono così riconosciuti un importo una tantum di 350 euro ed un acconto sui futuri aumenti contrattuali di 30 euro da aprile 2023, entrambi riparametrati per livello d’inquadramento”.

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