Lavoro, Pd contro Salvini: “Ora dice sì al blocco dei licenziamenti. È al terzo voltafaccia”

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Matteo Salvini e il Pd adesso litigano sul blocco dei licenziamenti. Anche quando dicono di essere d’accordo. Perché i dem accusano il leader leghista di essere incoerente e un po’ ondivago. “Che faccia, Matteo Salvini. Il Partito democratico chiede la proroga del blocco e lui si accoda. Poi in Consiglio dei ministri Andrea Orlando fa passare la norma, ma la Lega con la sua sottosegretaria cambia linea e dice no. Ora vuole discutere? Bene, è al terzo voltafaccia, ma noi c’eravamo e ci siamo”, dice Beppe Provenzano su Twitter appena ha finito di leggere l’intervista del leader leghista al Corriere della Sera in cui annuncia la volontà di dialogare con Enrico Letta sullo spinoso tema delle persone che potrebbero perdere il posto di lavoro.

Salvini parte dal giudizio su di lui che il segretario del Pd ha pronunciato durante un’intervista a Sky Tg 24:  “In Salvini ho trovato un volto vero, tutt’altro che finto – ha detto Letta – In politica si incontrano molte maschere. Ma sappiamo entrambi che abbiamo una responsabilità sulle spalle: aiutare l’Italia ad uscire da questa crisi e far sì che le riforme che dobbiamo fare funzionino. Poi alle elezioni ci divideremo, ma credo che stiamo gestendo con responsabilità questa fase”.

 “Beh, è lo spirito con cui io sono entrato nel governo Draghi. Probabilmente ha capito che andare avanti a insultare la Lega quotidianamente non è quello che serve all’Italia – commenta Salvini – Se la finiamo con lus soli e felpe pro sbarchi, potremo dedicarci, anziché al litigio, al grande problema di questo momento: il lavoro”.

E parlando di lavoro, il leader leghista mette sul tappeto l’apertura, l’ida di confrontarsi: “Per esempio – dice – sulla possibilità di prorogare il blocco dei licenziamenti. Noi siamo convinti che si possa fare. Io incontro domani il presidente di Confindustria e peraltro gli imprenditori li sento quotidianamente. Loro chiedono di poter tornare a lavorare a parità di condizioni con una concorrenza spesso straniera”.

L’ex ministro degli Interni ha anche un’idea ben precisa di cosa intenda per “concorrenza straniera”. “Se lo Stato aiuta i lavoratori prolungando le casse integrazione e mette finalmente regole al commercio online e fa pagare le tasse ad Amazon, Google, e a tutte le altre multinazionali, credo che la possibilità di evitare i licenziamenti ci sia”.

“In questi giorni ho sentito cose da matti”, aggiunge.  “Ho fatto un incontro con i lavoratori dello spettacolo  Vi pare normale che durante il Covid si siano dati milioni di euro a giganti come Disney o Warner? Milioni. A multinazionali miliardarie. Io credo che Draghi potrebbe intestarsi un provvedimento che metta regole più certe sulla concorrenza, avrebbe la forza per farlo anche con l’Europa. Sarebbe bello se l’Italia fosse il paese che corregge la rotta di un’Europa fin qui forte con i deboli e debole con i forti”.

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