Lazio-Galatasaray 0-0: biancocelesti secondi, ora Sarri si gioca gli ottavi ai play-off

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Resta immacolato il cammino esterno del Galatasaray in Europa League, contro una Lazio che si lascia irretire dalle strategie di Terim, per una notte il migliore dei guastatori. Il girone lo vincono i turchi, che all’andata usufruirono dello sfortunato errore di Strakosha. Il match è alquanto bruttino, dominato dal timore di pagare caro il minimo errore e diretto da un arbitro che ha movenze da pacificatore, ma lascia che il livello del contrasto sia molto alto.

Il Galatasaray non rischia  

Parte meglio il Galatasaray, con discreto palleggio e mobilità, attorno al regista Antalyali, fa pressing alto e la Lazio non trova molto spazio, specie nella metacampo d’attacco. Ma col passare dei minuti ci si accorge che più di una sana intraprendenza, quella dei giallorossi di Terim è una misura preventiva, un’applicazione per togliere spazio al piano partita di Sarri. 

Partita a scacchi

Due scacchisti, i tecnici. Tra i turchi la posizione di Feghouli è quella chiave, l’esperto francese ha il compito di non lasciare respiro a Lucas Leiva, l’ingegnere dei romani. Il compito è quello di non dare ritmo a Sarri. Missione compiuta. I lati sono ben muniti, la Lazio si muove meglio sulla catena di sinistra, dove Zaccagni sembra ispirato, pur pagando la sua esperienza internazionale.

Lazio, Sarri: “Difficile giocare contro chi non vuole farlo. Campo pessimo”

Le linee di passaggio sono munite, i turchi costringono la Lazio o ad agire per vie orizzontali o a saltare il centrocampo, ma Immobile è ben contenuto. Non ci sono quindi grandi appunti sul taccuino, il veleno si concentra nella coda. La migliore occasione capitolina al 43′ quando Zaccagni fila via sul fondo e dalla linea mette in mezzo un pallone a rientrare. Immobile raccoglie, dopo una finta di Basic, ma la postura è lontana dal pallone e la conclusione irrimediabilmente alta. 

Due lampi a fine primo tempo

Ma si tratta di una replica, poiché poco prima al 41′ il Galatasaray rischia di realizzare un altro gol rocambolesco: angolo a rientrare, sul primo palo, calciato da Van Aanholt, su cui Strakosha, sfortunato protagonista del match di andata, ha una felice intuizione, andando a correggere sul palo un pallone destinato in porta. Nella mischia che si crea poco dopo, Luiz Felipe di testa salva sulla linea e l’arbitro spagnolo non si avvede della plateale carica che il brasiliano subisce a opera dell’onnipresente Feghouli.   

Due squadre già qualificate potrebbero forse evitare certi contatti, invece il match è duro, spigoloso, senza nulla di intentato. Muslera esce su Immobile che cade in ritardo e lo tocca col fianco sulla testa, il primo a lamentarsi è Marcao, che certo non si distingue per la finezza in marcatura (erede diretto di Felipe Melo). Il match resta molto chiuso e complesso sembra scardinare la cassaforte di Terim. Forse a stapparla saranno i cambi? viene da chiedersi. Basic ci prova con un tiro dalla distanza, al 55′, ma senza mira. Serve accelerare, Zaccagni va sul fondo e crossa, ma Milinkovic di testa cerca Immobile, e pecca d’altruismo. Il Galatasaray stanco? Chiedetlo un minuto dopo ad Akturkoglu, che dal fondo mette un traversone per Diagne che di testa anticipa Hysaj e mette fuori.

Sarri vuole dinamismo

Ci vuole più dinamismo, ecco Felipe Anderson e Lazzari per la corsia destra, ma Terim risponde con Kilinc e Morutan. Marcao da il bienvenido a Lazzari e Morutan poco dopo doppia la “cerimonia”. Non si molla un centimetro. Venti minuti finali concessi da Sarri a Cataldi e  Luis Alberto, al posto di Lucas Leiva e Basic, subito dopo un tiro di Immobile su sponda di Milinkovic, messo in angolo da Nelson.

È il momento di maggior pressione biancazzurra, ma il fortino regge senza sofferenza anche perché i contatti concessi da Del Cerro Grande sono evidenti. Ma i fraseggi della Lazio sono sempre pieni di pensieri messi a causa dell’assalto individuale “malizioso” dei turchi che continuano a riservare un trattamento particolare sui lati a Lazzari e Zaccagni.

La fretta è poi cattiva consigliera, Ci vorrebbe un lampo, Felipe Anderson lo prova a indurre con un assist per Luis Alberto al limite dell’area, ma lo spagnolo mette fuori. Un duetto tra Lazzari e Felipe Andersoin porta a un’incornata centrale di Zaccagni parata da Muslera (ma poi viziata da un fuorigioco dell’esterno ex Spal). 

Finale antisarrista

Sponda aerea di Milinkovic per un tiro di Immobile, ma Nelson cade prima di un netto mani in area, per punire un fallo in attacco del serbo che Sarri spinge a fianco di Immobile, nel recupero. Finale con i traversoni alti in area, che certo non fanno parte del verbo sarrista, ma senza alcun effetto collaterale sul risultato. Lazio agli spareggi, turchi promossi direttamente. 

Il tabellino

Lazio (4-3-3): Strakosha; Hysaj (18′ st Lazzari), Luiz Felipe, Acerbi, Marusic; Milinkovic-Savic, Leiva (27′ st Cataldi), Basic (27′ st Luis Alberto); Pedro (18′ st Felipe Anderson), Immobile, Zaccagni  All. Sarri.

Galatasaray (4-3-3): Muslera; Yedlin, Nelsson, Marcão, Van Aanholt; Antalyali, Kutlu (41′ st Luyindama), Feghouli (18′ st Morutan); Babel (18′ st Kilinc), Diagne (25′ st Bayram), Akturkoglu (41′ st Mohamed) All. Terim.

Arbitro: Del Cerro Grande (Spa).

Note: Angoli: 6-2 per la Lazio. Recupero: 1′ e 5′. Ammoniti: Luiz Felipe, Akturkoglu, Bayram e Kilinc.

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