Le Borse di oggi, 13 aprile. Listini Ue cauti tra rallentamento dei prezzi e rischi recessione. Giù la produzione industriale italiana

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MILANO – Partenza all’insegna della cautela per le Borse europee, con gli operatori che si interrogano sulle prossime mosse delle banche centrali. Ieri la frenata dell’inflazione americana (pur ancora robusta nella componente di fondo) aveva fatto ben sperare i mercati ma la Fed ha raffreddato rapidamente gli entusiasmi. Dai verbali dell’ultima riunione della banca centrale americana sono emersi i timori di una lieve recessione legata alle crisi bancarie. Oggi la diffusione di un nuovo dato sui prezzi, calcolato sulla spesa delle famiglie e tenuto in grande considerazione dalla Fed, potrebbe fornire indicazioni ulteriori agli operatori di mercati, insieme all’aggiornamento settimanale dei nuovi sussidi Usa. A Piazza Affari si guarda alle società partecipate, dopo le nomine.

Seduta fiacca in Asia, pur sostenuta dall’ottimo dato arrivato dall’export cinese, al primo rialzo dopo sei mesi di cali. A Tokyo, il Nikkei ha chiuso a +0,26%.

Punti chiave

  • Istat, produzione industriale giù ancora a febbraio

Enel peggiora in Borsa dopo le nomine

Prosegue la corrente di vendite in Piazza Affari su Enel: il titolo, dopo la scelta di Flavio Cattaneo come amministratore delegato e Paolo Scaroni come presidente del gruppo, scende del 4% a 5,7 euro. Forti gli scambi: dopo un’ora di contrattazioni sono passate di mano 25 milioni di azioni contro i 41 milioni dell’intera seduta di ieri.

Istat, produzione industriale giù ancora a febbraio

A febbraio l’Istat rileva, per il secondo mese consecutivo, una flessione congiunturale dell’indice destagionalizzato della produzione industriale. La riduzione è dello 0,2% rispetto a gennaio e  “l’intonazione negativa” è diffusa a quasi tutti i principali comparti, con l’esclusione dell’energia (+0,2%). Corretto per gli effetti di calendario, l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 2,3% rispetto a febbraio 2022. Le flessioni tendenziali più ampie si registrano nell’industria del legno, della carta e della stampa (-15,9%), nella fabbricazione di prodotti chimici (-9,1%) e nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-7,9%).

Apertura debole e mista per le Borse europee

Apertura debole e mista per le Borse europee dopo lo spettro di una lieve recessione negli Usa prospettata dai verbali della Fed di ieri sera. A Francoforte il Dax segna -0,02% a 15.700,25 punti, a Londra l’Ftse 100 cala dello 0,15% a 7.813,20 punti, a Parigi il Cac 40 avanza dello 0,73% a 7.451,16 punti e a Madrid l’Ibex-35 sale dello 0,16% a 9.292,47 punti. A Piazza Affari l’Ftse Mib guadagna lo 0,15%.

Cina, primo rialzo dell’export dopo sei mesi

Il surplus commerciale della Cina registra a marzo un balzo a 88,19 miliardi di dollari, doppiando i 44,35 miliardi dello stesso mese del 2022 e i 39,2 miliardi stimati dagli analisti. Secondo i dati diffusi dalle Dogane cinesi, l’export segna una brusca inversione di rotta, salendo per la prima volta in sei mesi del 14,8% annuo, a fronte della contrazione del 6,8% di gennaio-febbraio e del -7% di consenso dei mercati. L’import cede l’1,4%, meglio del -5% atteso e del -10,2% di gennaio-febbraio

Lo spread apre piatto

Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni stabile in avvio di seduta: il differenziale è a 183,5 punti base contro i 184 della chiusura di ieri. Il rendimento del prodotto del Tesoro è al 4,19%.

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