Le Borse di oggi, 19 maggio. I listini Ue chiudono in rosso con Wall Street: timori di inflazione. La Cina abbatte il Bitcoin

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MILANO – Ore 16:45. Le Borse europee peggiorano nel corso della seduta, con Wall Street che si muove in rosso dopo la chiusura debole della vigilia. Milano amplia il ribasso al -2% nel pomeriggio, Francoforte perde il 2,4%, Londra l’1,75% e Parigi il 2,2%. Segno “meno” che dilaga anche su Wall Street: il Dow Jones cede l’1,5% e il Nasdaq l’1,2%.

I mercati attendono i verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve per scovare qualche ulteriore indizio sulle attese per quel che riguarda l’inflazione e le contromosse della Banca centrale Usa sui tassi. Proprio la corsa dei prezzi è il pericolo numero uno per gli investitori, almeno a sentire l’ultimo sondaggio che Bank of America ha condotto tra i gestori e che ha messo l’inflazione al primo posto tra i rischi percepiti, davanti a un crollo del mercato dei bond, allo scoppio di qualche bolla finanziaria e, solo al quarto posto, al Covid 19. E segnali in questa direzione sono arrivati dalla Gran Bretagna, dove l’inflazione è più che raddoppiata ad aprile, al top dall’anno scorso: i prezzi avanzano dallo 0,7% annuale di marzo all’1,5%. A fare da traino sono i costi dell’abbigliamento e dell’energia. Accelerazione anche nell’Eurozona con il tasso di inflazione annuo che è stato dell’1,6% ad aprile, dall’1,3% di marzo. Nell’Unione europea il tasso è stato del 2%, dall’1,7% di marzo.

Su Piazza Affari spicca il caso Technogym che crolla fino al 10% dopo che il patron del gruppo di fitness, Nerio Alessandri, ha fatto nuovamente cassa cedendo, attraverso la holding Tgh, un pacchetto di quasi il 6% del gruppo di attrezzature per il fitness, da cui ha incassato 129,7 milioni di euro. Il prezzo è scivolato fin sotto i 10,81 euro del collocamento. Nella nota che ha annunciato il l’operazione Tgh sottolineava l’obiettivo di rendere Technogym una public company, ipotesi che potrebbe lasciar presagire nuove vendite di azioni, considerato che Alessandri detiene oltre il 33% del capitale e oltre il 50% dei diritti di voto. Sulla quota Tgh ha assunto un impegno di lock-up di 90 giorni.

L’ottovolante da brividi del Bitcoin in bilico tra oro digitale e bolla dei tulipani

Già in Asia, la seduta era stata negativa: chiuse Hong Kong e Seul, Tokyo ha registrato un ribasso dell’1,28% e Shanghai perde lo 0,6%. A pesare sugli scambi nipponici anche i timori legati a una impennata di coronavirus che pesa sull’economia del Giappone. Nel mese di marzo la produzione industriale del paese è salita su base mensile dell’1,7%, secondo la lettura finale del dato, rivisto al ribasso rispetto alla crescita del 2,2% inizialmente riportata. Su base annua, la produzione industriale del paese è salita del 3,4%, rivista anche in questo caso al ribasso rispetto al +4% del dato preliminare. Le rassicurazioni del governatore della Bank of Japan (BoJ) non sono state sufficienti a rassicurare gli investitori.

Tra le valute, il dollaro staziona vicino ai minimi dell’anno contro un paniere di monete concorrenti. L’euro apre infatti in rialzo e passa di mano a 1,2233 dollari e 133,28 yen. Dollaro/yen sale a 108,95.

Un discorso a parte meritano il Bitcoin e le altre criptovalute che sono tornate a soffrire, a causa questa volta di una uscita ufficiale della Banca centrale cinese (Pboc) che ha reiterato la posizione secondo la quale le valute digitali non possono essere utilizzate come mezzo di pagamento. Per la prima volta da febbraio, la regina delle monete virtuali è così scivolata sotto i 40 mila dollari e nel pomeriggio ha accentuato ancora la caduta fino a quota 32.500 dollari, arrivando a cedere il 25% e dimezzando di fatto i valori rispetto al recente picco. La Pboc ha – a dire il vero – veicolato sul suo canale ufficiale di WeChat la posizione di National Internet Finance Association of China, China Banking Association e Payment and Clearing Association of China, le tre autorità responsabili della vigilanza delle banche e dell’industria dei pagamenti, che hanno chiesto di non utilizzare le criptovalute per nessuna operazione, inclusi il trading e la conversione di valute fiat in monete digitali. Come rimarcano gli esperti raccolti da Bloomberg non ci sono innovazioni legislative nella comunicazione della Pboc: il messaggio è un richiamo alla prudenza. Quanto è bastato per travolgere il Bitcoin e le sue sorelle minori: anche Ethereum, seconda per capitalizzazione, ha perso oltre il 30%. E Coinbase, la piattaforma di scambio di criptovalute, al Nasdaq è andata in rosso in doppia cifra.

Oltre alle minute della Fed, si registra il rapporto della Bce sulla stabilità finanziaria che mette in guardia da turbolenze. Si mantiene a quota 121 punti base, in linea con la chiusura di ieri, lo spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco. Il rendimento del titolo di Stato italiano aumenta lievemente, passando dall’ 1,105% di ieri all’1,119% di questa mattina.

Come detto, ritracciano le quotazioni del petrolio sui dati di un aumento delle scorte e in vista della ripresa del negoziato con l’Iran sul nucleare. A New York, nel pomeriggio, il barile perde il 3,4% a 63,25 dollari. La scorsa settimana, le scorte di petrolio negli Usa sono aumentate meno del previsto. Registrato un rialzo di 1,32 milioni di barili a 486,011 milioni di unità, contro attese per un +1,7 milioni di barili.

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