Le Borse di oggi, 27 ottobre. Listini fiacchi dopo la Bce. Pil Usa oltre le attese: +2,6%. Raffica di trimestrali a Piazza Affari

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MILANO – I mercati europei si muovo fiacchi dopo le decisoni della Banca centrale europea, che come d’attese ha alzato il costo del denaro ancora di 75 punti base, ha preannunciato che arriveranno nuovi aumenti e intanto ha dato una stretta alle condizioni di rifinanziamento Tltro che fino ad ora, grazie alle condizioni favorevoli e al rialzo dei tassi, hanno consentito alle banche di lucrare semplicemente depositando quei soldi presso la stessa Bce.

I mercati incassano l’atteso dato sul Pil americano, che nel terzo trimestre torna a crescere e segna un +2,6% che batte le attese degli analisti che scommettvano su un +2,4%. Il dato torna in positivo dopo il -1,6% del primo trimestre e il -0,6% del secondo. In linea con le stime della vigilia l’inflazione al consumo, molto osservata dalla Fed: +4,2% nel terzo trimestre, con il dato core al +4,5%. E battono le attese anche i sussidi per la disoccupazione che la scorsa settimana sono salite di 3.000 unità a quota 217.000. Il dato è migliore dei 220mila previsti.

Nonstante, come notava la Bloomberg in mattinata, prevalga in questa fase di mercato una sorta di ottimismo legato al fatto che ci si aspetta un rallentamento nel ciclo restrittivo della Fed, ora che l’economia mostra segnali di rallentamento che dovrebbero portare a un po’ di calma sui prezzi, ci sono altri fattori che pesano. Certo non arrivano indicazioni incoragginati dalle trimestrali di Big Tech, con Meta che delude dopo che già Microsoft e Google hanno lanciato segnali di debolezza. Da vedere anche i numeri del Pil Usa, che potranno dare ulteriori indicazioni ai banchieri americani. Hong Kong, intanto, rimbalza dopo i forti cali a seguito della stretta sul potere di Xi Jinping.

Punti chiave

Acquisizione per Poste: sale al 70% dei “dati” di Agile Lab

Poste Italiane spa, lo scorso 13 ottobre, ha formalizzato l’acquisizione di una partecipazione di maggioranza del 70% del Gruppo Agile Lab a fronte di un corrispettivo di circa 18 milioni di euro. Il restante 30% del capitale rimane in capo ai soci fondatori, Alberto Firpo e Paolo Platter, che mantengono, rispettivamente, il ruolo di Chief Executive Officer e Chief Technology Officer. Con l’acquisizione di Agile Lab, si legge in un comunicato, il gruppo Poste Italiane si dota di elementi distintivi nella moderna industria dei dati e rafforza la propria capacità di costruire attività “data-driven” per il mercato. Fondata nel 2014, Agile Lab è specializzata nel campo dell’ingegneria del dato, opera attraverso 3 service line – data strategy, costruzione di piattaforme dati e gestione delle relative infrastrutture – grazie alle quali ottimizza i processi di business data intensive, offrendo soluzioni innovative e prodotti capaci di valorizzare i dati dei clienti, rendendo più efficiente la struttura organizzativa che li gestisce.

Campari, vendite nove mesi a 2 miliardi

Campari chiude i primi nove mesi del 2022 con un utile prima delle imposte rettificato pari a 483,3 milioni di euro in crescita del 40,8%. Le vendite nette ammontano 2.005,7 milioni, con una variazione totale pari al +27,3%. Il margine lordo ha rispecchiato la maggiore pressione inflazionistica prevista sui costi e il mix geografico. L’ebitda rettificato è pari a 557,8 milioni, 27,8% delle vendite, con una variazione totale pari al +33,4%. La crescita organica è del +19,5% rispetto ai primi nove mesi 2021. “Guardando al resto del 2022, rimaniamo fiduciosi sulla dinamica positiva del business con la sovra performance dei nostri marchi chiave rispetto ai mercati di riferimento grazie alla forza dei brand. Dal punto di vista degli ordini di vendita, ci aspettiamo una normalizzazione del trend di crescita  nell’ultimo trimestre che riflette il mix di vendita stagionale nonché le sfide a livello di supply chain in aree selezionate”, rileva il ceo Bob Kunze-Concewitz. “Nel complesso, nonostante la diluizione della marginalità nel terzo trimestre dovuta all’atteso incremento dell’inflazione sul costo del venduto e al mix di vendite meno favorevole, confermiamo – aggiunge Kunze-Concewitz – la nostra guidance di margine EBIT-rettificato stabile sulle vendite nette a livello organico nel 2022 su base annuale”.

Diasorin alza la guidance ma al mercato non basta

Diasorin imbocca la via dei ribassi dopo la pubblicazione dei conti dei primi nove mesi dell’anno (ricavi +17,9% a 1,01 miliardi di euro e utile netto adjusted -1,7% a 244 milioni) e la revisione al rialzo della guidance. Il titolo è stato fermato in asta di volatilità quando cedeva il 5,4% ed è poi rientrato in contrattazione con un ribasso del 7,2% a un minimo di giornata di 125,7 euro per azione.

Borse fiacche dopo la Bce, cala lo spread

Le Borse europee riducono le perdite dopo la decisione della Bce di alzare nuovamente i tassi di 0,75 punti e l’annuncio di ulteriori aumenti. L’annuncio era ampiamente atteso dal mercato che ha apprezzato anche l’intenzione dell’istituto di Francoforte di continuare a reinvestire interamente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del Quantitative easing per un prolungato periodo di tempo.
Milano perde lo 0,46%, Parigi cede lo 0,68% e Francoforte arretra dello 0,38%. Londra vira in positivo e guadagna lo 0,27%.

Cala lo spread tra i Btp italiani e gli omologhi Bund tedeschi a 10 anni dopo l’annuncio della Bce che ha alzato nuovamente i tassi di interesse dello 0,75% per contrastare la corsa dell’inflazione. Al momento il differenziale segna 219 punti base, con un rendimento al 4,302%. L’euro si indebolisce e torna sotto la parità.

Bce, rialzo dei tassi di 75 punti e modifica a Tltro

La Bce ha deciso di alzare per la seconda volta consecutiva i tassi di interesse di 75 punti base. Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale salgono rispettivamente al 2%, al 2,25% e all’1,50%. Al 2% si tratta del livello più alto dal primo trimestre 2009 quando a guidare la bce era jean claude trichet. “Aumentando sensibilmente i tassi di riferimento per la terza volta consecutiva – recita il comunicato di fine vertice – ha compiuto progressi considerevoli nell’abbandono dell’orientamento accomodante della politica monetaria. Il consiglio direttivo ha assunto oggi questa decisione e prevede di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine. Esso definirà l’andamento dei tassi di riferimento in futuro in base all’evolvere delle prospettive per l’inflazione e l’economia, riflettendo un approccio secondo il quale le decisioni sui tassi vengono definite di volta in volta a ogni riunione”. L’inflazione – prosegue il comunicato – “continua a essere di gran lunga troppo elevata e si manterrà su un livello superiore all’obiettivo per un prolungato periodo di tempo”. Il consiglio direttivo ha inoltre deciso di modificare i tassi di interesse applicabili alle tltro-iii. A partire dal 23 novembre 2022 fino alla data di scadenza o rimborso anticipato di ogni rispettiva tltrp-iii in essere, “il tasso di interesse sulle tltro-iii sarà indicizzato alla media dei tassi di interesse di riferimento della bce applicabili per ogni operazione in tale periodo”. Il consiglio direttivo ha deciso inoltre di offrire alle banche ulteriori date per il rimborso anticipato volontario degli importi. Infine, il consiglio direttivo ha deciso di fissare la remunerazione delle riserve obbligatorie detenute dagli enti creditizi presso l’eurosistema al tasso sui depositi presso la banca centrale, allo scopo di allineare maggiormente tale remunerazione alle condizioni del mercato monetario.

Istat, positivo il fatturato dell’industria ad agosto

Ad agosto si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, aumenti del 3,6% su base mensile (+3,4% sul mercato interno e +3,8% su quello estero). Lo indica l’Istat, aggiungendo che è il livello più elevato dall’inizio della serie storica (gennaio 2000).
Corretto per gli effetti di calendario cresce su base annua del 23,1% (+22,9% sul mercato interno e +23,5% su quello estero).
Nei raggruppamenti principali di industrie, si registrano incrementi tendenziali assai marcati per l’energia (+53,2%), più contenuti per i beni di consumo (+22,8%), i beni strumentali (+19,4%) e i beni intermedi (+18,7%).

Sechin (Rosneft): “Price cap è attentato a mercato e sovranità”

“Non appena gli Stati Uniti hanno parlato di price cap, l’Unione Europea si è messa all’opera. Vogliono limitare i prezzi a seconda del livello dei rapporti con il Paese fornitore”. Così Igor Sechin, ceo e presidente di Rosneft, nel corso del Forum Economico Eurasiatico a Baku. “È un attentato – aggiunge – non solo al mercato ma anche alla sovranità. Abrogare i diritti sovrani dei Paesi sulle risorse di cui dispongono”.

“L’export russo verso i Paesi asiatici tra cui la Cina è cresciuto. I progetti in corso di realizzazione ci permetteranno di garantire tutti i fabbisogni della Cina e del mercato asiatico più in generale” – ha poi assicurato – “Questi sviluppi – aggiunge – ci permetteranno anche di ridurre la volatilità dei prezzi, limitando i rincari che non giovano a nessuno”.

Spread stabile a 220 punti

 Lo spread tra Btp e Bund tedeschi apre la seduta a 220 punti, in linea con la chiusura di ieri. Il tasso del decennale sale al 4,349%.
In un mercato ancora volatile, e in attesa della decisione della Bce sui tassi, l’obbligazionario continua a beneficiare  delle attese di un rallentamento nel ritmo della stretta monetaria avviata dalla Fed.

Borse Ue, avvio in negativo per Piazza Affari

 Avvio negativo per Piazza Affari: il primo indice Ftse Mib segna un calo dello 0,47%, l’Ftse All share un ribasso dello 0,44%.

Gas, partenza in calo sotto 100 euro

Partenza in calo per il prezzo del gas sotto i 100 euro al megawattora in Europa. I contratti al Ttf, hub di riferimento europeo, sono in calo di oltre il 6% a 98 euro al megawattora.

Italgas, ricavi oltre quota 1 miliardo

Italgas ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con ricavi in crescita dell’8,1% a 1,09 miliardi di euro circa. In crescita del 4,9% a 785,4 milioni il margine operativo lordo e del 5,6% a 454,9 milioni l’utile operativo. In crescita del 5,5% a 288,6 milioni il risultato netto. Gli investimenti tecnici sono stati pari a 546,7 milioni e il flusso di cassa operativo a 455,3 milioni. L’amministratore delegato Paolo Gallo sottolinea che i “23 trimestri consecutivi di crescita” di Italgas sono “un segno della solidità del Gruppo e della determinazione con cui persegue i propri obiettivi, nonostante la complessità dello scenario geopolitico e dei suoi riflessi sul sistema economico e sociale del Paese”.

Borse Ue, future deboli prima della Bce

Future sugli indici delle Borse europee in calo nelle prime contrattazioni della mattina. Il contratto sul Dax di Francoforte segna un -0,30%, per l’Ftse 100 londinese la flessione è del -0,29%, mentre per l’intero Euro Stoxx 50 il calo è dello 0,36%.

Asia contrastata prima del Pil Usa, Hong Kong recupera

Le Borse asiatiche proseguono in ordine sparso la seduta con lo Shanghai Composite Index che lima lo 0,07%, invariato lo Shenzhen Composite Index, mentre Hong Kong sale dell’1,88%, quest’ultima favorita dal rimbalzo dei titoli tecnologici cinesi colpiti all’inizio della settimana dalla notizia della ‘stretta’ di Xi Jinping. In leggera flessione Tokyo con il Nikkei che segna un -0,15%.

Stm, i ricavi volano del 27% nei nove mesi

Stm ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con ricavi netti in crescita del 27,2% a 11,70 miliardi di dollari (11,61 mld euro). Lo si legge in una nota in cui vengono indicati un margine operativo lordo pari al 26,9% dei ricavi e un utile netto di 2,71 miliardi di dollari (2,69 mld euro). Nel terzo trimestre i ricavi sono saliti del 35,2% a 4,32 milardi di dollari (4,29 mld euro) e l’utile netto del 131,8% a 1,1 miliardi di dollari circa (1,09 mld euro). Commentando i risultati, il presidente e amministratore delegato Jean-Marc Cherie ha parlato di “domanda per il nostro portafoglio prodotti che continua ad essere forte”.

Germania, fiducia dei consumatori in lieve ripresa

La fiducia dei consumatori in Germania è attesa in miglioramento a novembre. Secondo le stime del barometro Gfk l’indice è atteso a -41,9 in rialzo do 0,9 punti rispetto ad ottobre quanto ha toccato il minimo storico dopo quattro mesi consecutivi di ribasso. La corsa dei prezzi e la prospettiva di una recessione hanno depresso i consumatori del paese trainante dell’eurozona. Il miglioramento atteso per novembre arriva contemporaneamente alla revisione, al ribasso, del dato di ottobre che viene così cristallizzato a -42,8 punti.

Saipem riduce la perdita e alza gli obiettivi per il 2022

Saipem ha registrato una perdita di 138 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022, a fronte di un rosso di 1,12 miliardi di un anno fa, su ricavi per 7,44 miliardi con un ebitda (+47%) adjusted di 536 milioni (da -291 milioni). La società ha alzato gli obiettivi finanziari per l’intero esercizio con ricavi sopra 9 miliardi ed ebitda adjusted sopra 500 milioni.

Il libro ordini fino al 30 settembre è pari a 8,6 miliardi di euro, cui si aggiungono circa 4,6 miliardi di euro acquisiti in ottobre, per un totale di oltre 13 miliardi di euro. Circa il 70% delle acquisizioni nei business offshore.

Credit Suisse, maxi rosso nei nove mesi. Aumento da 4 miliardi con i soldi sauditi

Il Credit Suisse ha perso 4 miliardi di franchi svizzeri nel terzo trimestre del 2022 (da un utile di 434 milioni l’anno prima) e 5,9 miliardi nei nove mesi (da +435 milioni). I ricavi sono scesi del 36% nei nove mesi a 11,86 miliardi e del 30% nel terzo trimestre a 3,8 miliardi. L’istituto ha annunciato un piano di ristrutturazione che punta a tagliare la base dei costi del 15% da qui al 2025 con una riduzione dell’organico di 9mila unità. I costi di ristrutturazione sono stimati a 2,9 miliardi da qui al 2024. La banca lancerà inoltre un aumento di capitale da 4 miliardi di franchi in cui interverrà la Banca centrale dell’Araba saudita investendo fino a 1,5 miliardi e ottenendo così fino al 9,9% del capitale dell’istituto.

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