Le Borse di oggi, 3 dicembre 2021. Lavoro Usa sotto le attese: creati 210mila posti. Listini Ue in cauto rialzo

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MILANO – Ore 14:35. Le Borse europee tornano in cauto rialzo mentre dagli Usa arrivano dati assai inferiori alle attese sul mercato del lavoro, con la creazione di 210mila posti a novembre che manca di parecchio le aspettative degli analisti che puntavano su 550mila nuove posizioni. Cala, ma è calcolata su diversa base statistica, la disoccupazione al 4,2%.

Come annota il Wsj, si addensa così qualche nube sulla ripresa della più importante economia al mondo, considerazione che assume ancor più consistenza alla luce dell’evoluzione di questi ultimi giorni sul fronte sanitario. Sembra dunque che si possa riproporre il film già visto durante l’estate, quando fu la variante Delta a rallentare il recupero del mercato del lavoro. “Se la Omicron avesse gli stessi effetti – ha detto Justin Weidner, economista di Deutsche Bank – frenerebbe il recupero del mercato del lavoro”. Per il momento, cresce la quota di persone che cercano lavoro anche perché i salari (+4,8%) iniziano a rispondere ai rincari dovuti all’inflazione galoppante.

Per i mercati finanziari, il dato di oggi significa che non si alimentano ulteriori aspettative per lo spostamento della Federal Reserve verso toni più “da falco” e quindi verso un’accelerazione della chiusura dei rubinetti con i quali ha inondato di liquidità i mercati. Sulla sponda europea la presidente Bce, Christine Lagarde, ha ribadito che la Banca Centrale Europea è “pronta ad agire” ma “è molto improbabile” un aumento dei tassi nel 2022. Il tema prezzi continua ad allarmare anche la Turchia, alle prese in questi giorni con una pesante svalutazione della moneta: a novembre il Paese ha registrato un’inflazione del 21,3% su base annua, ai massimi livelli da tre anni.

Le principali borse europee tornano a muoversi in cauto rialzo dopo i saliscendi della mattinata: Milano sale dello 0,5%, Francoforte dello 0,45%, Londra si conferma in positivo dello 0,43% come Parigi. A Piazza Affari svetta Recordati, dopo la maxi acquisizione in Uk. I future su Wall Street sono ancora in leggero rialzo. La volatilità, è la lettura degli osservatori di Bloomberg, assumerà un ruolo di primo piano ora che la spinta delle Banche centrali dovrà giocoforza rimodularsi e che la forza della ripresa economica è destinata a perdere quella forza travolgente che ha avuto nell’ultimo anno, senza contare la variabile sanitaria che ancora non è definita.

Tra i dati macro indicazioni rassicuranti arrivano dal settore dei servizi. L’indice pmi rilevato da Markit nel nostro Paese è salito a novembre  a 55,9 punti, da 52,4 del mese precedente  a fronte del 54,5 atteso dagli analisti. Il dato composito è cresciuto a 57,6 punti da 54,2 di ottobre, ben oltre le attese degli analisti che avevano preventivato salisse a 55,9 punti. Male invece la produzione di auto in Germania: il mercato è crollato del 31,7% ancora a novembre e si prevede che il 2021 si chiuda dieci punti percentuali sotto il 2020.

Questa mattina i listini asiatici si sono mossi in positivo. La Borsa di Tokyo ha allungato sul finale di contrattazioni e è salita dell’1% con il Nikkei a quota 28.029.57, aggiungendo 276 punti. Shanghai guadagna ora lo 0,94%, mentre Shenzen si trova sul +0,65%. Seul a sua volta sale dello 0,85%. Stona Hong Kong dove l’indice Hang Seng cede invece lo 0,17%. Il listino dell’isola è interessato dalle scelte di Didi, la rivale cinese di Uber, che dopo pochi mesi prepara suo delisting da Wall Street e si avvia a quotarsi a Hong Kong. In una nota, la società ha detto che il consiglio di amministrazione ha autorizzato l’avvio delle procedure di delisting dal New York Stock Exchange. La decisione segue il pressing di Pechino sul colosso, contraria alla sua quotazione a Wall Street fin dall’inizio.

Tra le materie prime, i prezzi del petrolio sono ancora in rialzo dopo che l’Opec+ nella sua riunione ha deciso ieri di mantenere l’aumento dell’offerta di 400.000 barili al giorno già stabiliti. I paesi produttori potrebbero comunque incontrarsi prima della prossima riunione mensile del 4 gennaio, qualora la variante Omicron colpisse la domanda di greggio. Il Wti al Nymex segna ora una crescita del 2% a 67,86 dollari al barile, dopo il +1,4% segnato giovedì, mentre il Brent è a 71,01 dollari con un +1,9%, dopo il +1,2% di ieri.

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