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Le Borse di oggi, 9 novembre. Mercati alla finestra in attesa del voto Usa

MILANO – L’ondata repubblicana alle elezioni americane di Midterm non c’è stata e i mercati restano in attesa dell’esito del voto, assai incerto. I future sui listini di Wall Street oscillano sopra e sotto la parità, considerando che una impasse potrebbe essere storicamente positiva per le azioni americane. Debolezza anche sul fronte europeo, dopo una seduta asiatica che non ha dato particolari spunti di riflessione se non una risalita del comparto immobiliare cinese sulla prospettiva di aumento del supporto finanziario da parte delle autorità locali verso il settore.

Chiusura in calo a Tokyo: -0,6%

Chiusura in calo per la Borsa di Tokyo con l’indice Nikkei che perde lo 0,56% a 27.716,04 punti.

Petrolio, avvio debole

Avvio in calo per il petrolio: il wti scambia ad 88,81 dollari al barile (-0,10%). Sostanzialmente fermo il brent a 95,37 dollari (+0,01%).

Rallenta l’inflazione in Cina

Rallenta l’inflazione a ottobre in Cina. L’indice dei prezzi al consumo è salito del 2,1% rispetto all’anno precedente, in calo rispetto all’aumento del 2,8% registrato a settembre e in rallentamento rispetto all’incremento del 2,4% previsto dagli analisti. L’inflazione al consumo ha ritracciato dai massimi di 29 mesi di settembre e le pressioni sui prezzi sono rimaste molto più modeste. L’inflazione di fondo è aumentata dello 0,6% a ottobre, invariata rispetto a settembre.

L’indice dei prezzi alla produzione (Ppi) è sceso per la prima volta dal dicembre del 2020, zavorrato dai ribassi dei prezzi dell’acciaio e del ferro, registrano una flessione su base annua dell’1,3%, rispetto al +0,9% del mese precedente, e al calo dell’1,5% previsto dagli analisti.



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