Lecce-Salernitana 2-0, la decide ancora Krstovic: salentini al terzo posto

Pubblicità
Pubblicità

Una torre davanti per guardare tre quarti di Serie A dall’alto, almeno nelle prossime due settimane. Il secondo gol consecutivo di Nikola Krstovic è quanto basta al Lecce per battere la Salernitana al via del Mare. Con le sue testate, il montenegrino, ultima scoperta del Re Mida Corvino, ha portato quattro dei sette punti dei salentini in classifica. Tanti quanti la Juventus, due meno delle milanesi, più di quanto ne avessero mai raccolti nelle prime tre giornate. Sei in più delle terzultime Roma e Cagliari, che alla fine è quello che conta. Il rigore del 2-0, segnato nel recupero finale da Strefezza dopo il fallo di mano di Cabral, è la ciliegina sulla torta.

Segna sempre Krstovic

Nella Salernitana l’assenza più pesante era già annunciata. Niente Dia, davanti ha iniziato Botheim: il francese era ancora troppo distratto dall’offerta last-minute del Wolverhampton, definita “irrispettosa” e rispedita al mittente dal ds De Sanctis. Nel Lecce promossissimo Nikola Krstovic, che dopo il gol-rimonta di Firenze ha dimostrato di non essere un eroe per caso. È sua la rete che apre l’incontro dopo soli 6’, una chirurgica girata di testa verso il palo lontano, che trasforma in assist il cross dalla destra di Gendrey. Mica male, come inizio: l’ultimo a segnare nelle sue prime due presenze con il Lecce era stato Chevanton, 22 anni fa. Lui aveva un anno.

Cabral fa e disfa

Il via del Mare si gode l’ultimo colpo di Corvino, ma anche un Lecce ordinato, mentre la Salernitana fatica a svegliarsi. Ci mette quasi un tempo intero, scossa da un filtrante visionario di Kastanos, tradito solo da Candreva, che dopo aver raccolto in area avrebbe avuto la porta libera, ma ha sparato su Falcone.

Poteva essere di buon auspicio per il secondo tempo, ma il gioco ristagna da un lato e dall’altro. Un segno lo dà Jovane Cabral, che dopo 73’ di buona volontà e poco costrutto fa scoccare dal limite sinistro dell’area un destro che si stampa sul palo interno. Sfortunato, sì, ma al 43’ della ripresa non c’è dea bendata su cui scaricare le colpe: Bohinen (che prima aveva sprecato dal limite) gli regala un rigore in movimento, lui lo spara in curva.

Il Lecce non era rimasto a guardare: D’Aversa si è accontentato di un gol da parte di Krstovic e degli sparuti lampi di Banda e ha mandato dentro Piccoli e Strefezza. Uno tiene la palla su, l’altro dà la freschezza che iniziava a mancare alla manovra. Almqvist ha provato a beneficiarne, Ochoa gli ha negato il gol della sicurezza su un tiro dal limite. Arriverà al 5’ dei 12’ di recupero: un rigore assegnato dopo controllo Var e trasformato da Strefezza per un fallo di mano proprio di Cabral, onnipresente suo malgrado.

Lecce-Salernitana 2-0
Lecce (4-3-3): Falcone; Gendrey, Baschirotto, Pongracic, Gallo (dal 32’ st Dorgu); Rafia (dal 17’ st Blin), Ramadani, Kaba (dal 17’ st Kaba); Almqvist, Krstovic (dal 25’ st Piccoli), Banda (dal 25’ st Strefezza). All.: D’Aversa.
Salernitana (3-4-2-1): Ochoa; Lovato, Gyomber, Pirola (dal 35’ st Tchaouna); Legowski (dal 32’ st, L. Coulibaly (dal 16’ st Martegani), Kastanos (dal 17’ st Mazzocchi), Bradaric; Candreva, Cabral; Botheim (dal 16’ st Ikwuemesi). All.: Sousa.

Arbitro: Massimi di Termoli.
Reti: nel pt 6’ Krstovic, nel st 53’ Strefezza.
Angoli: 6 Lecce, 0 Salernitana.
Recupero: 2′ e 13’.
Ammoniti: Lovato, Banda, Kaba, Legowski, Gonzalez.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source