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Lega, Giorgetti: “Il governo Draghi è un investimento a lungo termine”

“E’ come nella finanza, ci sono investimenti speculativi a breve termine e altri sicuri a lungo termine che apparentemente rendono  di meno. La scelta di entrare nel governo Draghi appartiene a questa dimensione: ci vorrà tempo ma l’investimento è sicuro”. Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico e numero due della Lega, a conclusione del suo viaggio negli Usa, rinnova il suo sostegno al premier da Washington, rispondendo a Mezz’ora in più, su Rai3, a una domanda se abbia ancora senso per la Lega stare nel governo.

Giorgetti insiste sulla necessità di portare avanti le posizioni moderate e conservatrici, sia in Italia come in Europa: “In Europa stanno succedendo tante cose sicuramente i nuovi assetti dopo quello che è successo in Germania consentiranno a tanti di accentrarsi. Penso al ruolo dei Verdi che sarà sempre più importante e anche sul fronte moderato e conservatore gli scenari potranno cambiare anche perché la posizione del Ppe oggi viene messa a dura prova dopo la debacle tedesca. Le posizioni moderate e conservatrici hanno tutta la legittimità di essere portate avanti. Il mondo cambia e cambiano anche gli approcci”.

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Sul tema migranti il capodelegazione leghista ritiene che il governo non possa prendere decisioni divisive: “Muri contro l’immigrazione? Il governo italiano su temi divisivi non potrà prendere decisioni divisive. E’ nato in un certo momento storico per dare certi tipi di risposte poi saranno i cittadini al voto a decidere che opzione assumere”.

In merito alla settimana trascorsa negli Stati Uniti commenta: “Lascio gli Usa con un’impressione positiva perché nei confronti dell’Italia c’è una grande attenzione, curiosità e aspettative anche per il ruolo che possiamo giocare in ambito europeo da parte degli ambienti politici economici e finanziari. Sono rimasto molto colpito dalla comunità Italo americana oltre al dato affettivo rappresenta una sponda importante per i rapporti tra i due Paesi”.

Quanto al nucleare, per Giorgetti è necessario fare una riflessione: “Credo che non debba essere un tabù: se uno osserva l’andamento dei prezzi dell’energia, se accettiamo l’opzione di rinunciare ad alcune fonti fossili inquinanti, bisogna riflettere anche come produrre l’energia a prezzi accettabili e compatibili. A livello scientifico prima che politico penso che il tema vada affrontato. Poi decideranno i cittadini: ricordo il referendum di qualche anno fa”.



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