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Lega, Salvini: “Attaccano Morisi per attaccare me”. Le amministrative? “Andremo al ballottaggio in tutte le grandi città”

Definisce “meschina” la vicenda che ha colpito il suo ex collaboratore, Luca Morisi: “Attaccano lui per attaccare me”. Ripete che a Milano non poteva “aspettare Meloni per rispetto ai cittadini che mi aspettavano nel Lazio che non potevo bidonare”. Ed è sicuro che il centrodestra, alle prossime comunali, andrà al ballottaggio in tutte le grandi città. Inizia con un intervento a Radio Capital, l’ultima giornata di campagna elettorale di Matteo Salvini. Che torna anche sulla stoccata di Berlusconi a lui e alla leader di Fratelli d’Italia: “L’ha smentita, mi fido di lui”. Ma ora l’affondo arriva anche da Antonio Martino, ex ministro azzurro dei governi Berlusconi che, in un’intervista a La Stampa, afferma che il Cavaliere “non ha mai coltivato una successione degna di questo nome. Ma al tempo stesso dobbiamo prendere atto che né Giorgia Meloni né Matteo Salvini hanno la stoffa del leader: nessuno dei due lo vedrei come presidente del Consiglio di un nostro governo, di un governo di centro-destra”.

Matteo Salvini a Radio Capital risponde così alla domanda sul suo ex spin doctor, Morisi, indagato per cessione di stupefacenti dopo un festivo a base di droga e sesso nella sua casa a Belfione a metà agosto. “Non lo sento da giorni, spero sia tranquillo e si occupi di altro. È una vicenda veramente meschina, attaccano lui per attaccare me. C’è un’inchiesta senza prove e senza processo, che però è stato già svolto da una settimana sui giornali: non è proprio di un Paese normale”. Passa poi alla questione Giorgia Meloni e al loro incontro mancato di ieri a Milano alla conferenza stampa per il candidato sindaco del centrodestra, Bernardo. “Non potevo aspettarla. Avevo già ritardato il treno e per rispetto ai cittadini che mi aspettavano nel Lazio non potevo bidonarli: non ci sono rimasto male. Se i treni partano e gli aerei ritardano non posso farci nulla. Lascio che i giornalisti parlino di una realtà parallela, io mi occupo dell’Italia”.

Elezioni comunali, Salvini e Meloni: l’ultimo autogol di una destra in crisi di nervi

Non si preoccupa neanche delle dichiarazioni di Silvio Berlusconi a La Stampa (“Siamo sinceri: ma se Draghi va a fare il presidente della Repubblica poi a chi da’ l’incarico di fare il nuovo governo? A Salvini? Alla Meloni? Ma dai, non scherziamo“). “Berlusconi l’ha smentita, mi fido di lui. La mia priorità è il lavoro, cercare di evitare l’aumento dell’Imu – dice Salvini a Radio Capital – Lascio le ricostruzioni e i litigi tra giornalisti e politici a certa carta stampata”. Ora però l’argomento è stato affrontato anche da Antonio Martino, ex ministro azzurro dei governi Berlusconi, in un’intervista sempre a La Stampa, dove afferma che il leader di Forza Italia “non ha mai coltivato una successione degna di questo nome. Ma al tempo stesso dobbiamo prendere atto che né Giorgia Meloni né Matteo Salvini hanno la stoffa del leader: nessuno dei due lo vedrei come presidente del Consiglio di un nostro governo, di un governo di centro-destra”.

Il leader leghista è invece convinto che alle amministrative del 3 e 4 ottobre “ci saranno ballottaggi in tutte le grandi città perché ci sono tantissimi candidati sindaco, tantissime liste. Nella maggioranza di queste città la Lega e il centrodestra andranno al ballottaggio in vantaggio ma questo non vuol dire niente perché anche il Milan era in vantaggio l’altra sera…”, ironizza. Secca la risposta sul futuro presidente della Repubblica: Gianni Letta Quirinale? “Non faccio il toto-Quirinale perché di mezzo c’è una manovra economica con cui vogliamo tagliare un po’ di tasse, ne riparleremo a febbraio. A me basta che non ci vada Prodi”.



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