Lega, Salvini: “Mettere per iscritto che non aumenteranno le tasse”. Draghi: “Rispettati sempre gli impegni”

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“Sono titoli che leggo da anni, per tanti giornali la Lega è morta da anni, Salvini prende schiaffi da anni, ma noi siamo ancora qui. Al Consiglio dei ministri” di oggi “porteremo posizioni europeiste e chiederemo sostanziali riaperture. Nel programma di governo c’è il no a nuove tasse. Io mi fido di Draghi oggi ma tra un anno chi ci sarà? L’80% degli italiani ha una casa”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini a Rtl 102,5 torna a parlare di fisco, tasse, patrimoniale e riaperture delle discoteche. “Chiedo di togliere quel comma dell’aggiornamento, tutto il resto va benissimo”. E a distanza il premier, Mario Draghi, ripete ancora una volta: “Ho già detto che il governo non segue il calendario elettorale, lo ribadisco oggi. È il momento di chiudere e i tempi iniziano a essere corti. C’è un numero rilevante di provvedimenti da approvare entro l’anno, abbiamo sempre mantenuto gli impegni e non vogliamo smettere ora”, dice durante la conferenza stampa seguita alla prima cabina di regia su Istruzione e Università nel Pnrr. E poi ricorda: “Ci saranno in media due Consigli dei ministri a settimana” da qui a fine anno “non si tratta di un’indicazione vincolante, che non bisogna aspettarsi precisamente 24 riunioni da qui a fine dicembre, piuttosto è un metodo di lavoro che cerco di dare”.

C’è aria di rivolta nella Lega e non si esclude anche l’extrema ratio di un’uscita dall’esecutivo. È polemica infatti tra il Carroccio e il governo, dopo il botta e risposta tra il premier e Matteo Salvini sulla defezione del Carroccio al Consiglio dei ministri che ha approvato la legge delega fiscale. Il leader leghista non molla sulla delega fiscale, nonostante la risposta del presidente del Consiglio alle sue parole sulla revisione della rendita catastale: “Il governo va avanti. La sua azione non può seguire il calendario elettorale, perchè deve seguire quello delle riforme del Pnnr. Non c’è nessuna patrimoniale sulla casa”, ha detto ieri Draghi.

“A me interessa che nessuno paghi un euro di più: nella delega fiscale questo non c’è scritto. Sull’Iva si parla di rimodulazione, precisiamo in basso? Altrimenti dopo Draghi si alzano le tasse, bastano due righe. Non approvo un documento che ci dice che si paga di più tra due anni. Nel documento votato nel Cdm da altri non ci sono passaggi definiti su Irap, su rottamazione saldo e stralcio”, ribadisce Salvini in mattinata aggiungendo: “Se Draghi mi dice non aumento le tasse, mettiamolo per iscritto. Di lui mi fido, di altri no. Se viene un Monti? Con quella delega in bianco uno può aumentare le tasse e qualcuno mi direbbe, Salvini ma tu c’eri? Aumentare le tasse non è un problema per la Lega, ma per le associazioni, l’edilizia”, continua il leader della Lega che ha fatto sapere che “a breve” incontrerà Draghi.

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Il segretario leghista insiste poi sulla decisione di riaprire le discoteche al 35 per cento di capienza. “È una follia, non riaprono neanche i locali. Almeno il doppio di capienza, se tu chiedi il green pass e quindi chi entra è vaccinato o tamponato tu riapri al cento per cento. Questo vale per i cinema, i musei, gli stadi, gli uffici, tutti – continua ospite di ‘Non stop news’ su Rtl 102.5 – Se tu chiedi il green pass, quindi chiedi sicurezza in cambio restituisci lavoro. Quindi dove ci sono le aperture devono essere in sicurezza e totali”. E promette che oggi nel Consiglio dei ministri in programma alle 17 “come Lega proporremo idee e posizioni europeiste. In tutta Ue si va verso una riapertura generalizzata solo in Italia ci sono attività ancora chiuse. Chiederemo una sostanziale e sostanziosa riapertura”.

 

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