MOSCA – Il presidente statunitense Joe Biden può pure rassicurare quanto vuole dicendo che l’invio dei carri armati Abrams a Kiev “non è una minaccia offensiva nei confronti della Russia”. L’argomento “non funzionerà”, lo ha avvertito l’ambasciatore russo a Washington Anatolij Antonov ancor prima di ascoltare il suo discorso alla nazione. “Se gli Stati Uniti decidessero di fornire carri armati – ha scritto già alla vigilia su Facebook – sarebbe un’altra plateale provocazione”.
Se non fossero bastate le minacce dei giorni scorsi di “conflitto nucleare” e “catastrofe globale”, anche ieri le autorità russe sono tornate a ribadire che le nuove forniture di armi occidentali a Kiev non faranno che innalzare il conflitto in Ucraina “a un nuovo livello di confronto”. Parola dell’ambasciatore russo a Berlino Sergej Nechaev che ha definito l’invio dei Leopard tedeschi a Kiev “una decisione estremamente pericolosa” e accusato la Germania di aver “rinunciato alle sue responsabilità storiche per i crimini commessi dal nazismo” durante la Seconda guerra mondiale. “Carri armati con croci tedesche saranno nuovamente inviati sul “fronte orientale” portando inevitabilmente alla morte di soldati russi ma anche di civili”, ha evocato. Meno diplomatico il propagandista-in-capo Vladimir Soloviov che in diretta tv ha inveito contro i “nuovi leader nazisti allevati e portati al potere” in Germania. “Farisei europei, stronzi nazisti!”, ha urlato.
Non è mancata la reazione della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. La decisione tedesca, ha detto, è la riprova di quella che ha definito una “guerra pre-pianificata” contro Mosca. Stesse parole del portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in risposta a Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che aveva preannunciato “un’escalation”. Kiev non fa che confermare “la correttezza della strada intrapresa e dell’intenzione di volerci proteggere da un tale pericolo”, ha commentato Peskov. Ma ha anche ostentato finta superiorità: “Gli occidentali sopravvalutano il potenziale che le forniture apporteranno all’esercito ucraino. Questi tank bruceranno come tutti gli altri”.
La tv russa prende in giro i tank Abrams: “Inadatti alla neve”. Ma gli analisti: “Sono un problema”
Il presidente russo Vladimir Putin, invece, ha evitato ogni commento diretto. Visitando l’Università Statale di Mosca ha dispensato consigli agli studenti e risposto per oltre un’ora alle loro domande sulle questioni più disparate, dai cani smarriti alla tecnologia quantistica. Di Ucraina ha parlato di sfuggita. Quando uno studente ha detto di essersi preso cura dei suoi fratelli di 9, 10 e 16 anni dopo che sua madre era partita per lavorare come infermiera al fronte. O quando un ragazzo di nome Vladislav della regione di Lugansk, Est Ucraina, annessa da Mosca lo scorso settembre, ha detto di aver preso parte alla cosiddetta “operazione militare speciale” e di voler lavorare per l’Fsb.
Il presidente russo si è limitato a ribadire che lo scopo dell’offensiva contro Kiev è “proteggere la stessa Russia dalle minacce che stanno cercando di creare nei territori storici adiacenti a noi”. “Non possiamo permetterlo”, ha aggiunto perentorio. Ha alluso alle attuali tensioni internazionali commentando che la Germania è sotto “l’occupazione militare” degli Stati Uniti “legalmente e di fatto”: un riferimento alle truppe alleate di stanza nel Paese Nato. Ma si è detto sicuro che un giorno “la sovranità verrà restituita all’Europa”, anche se “sembra che ci vorrà del tempo”. Un richiamo simile è arrivato da Zakharova al ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani che lamentava l’assenza di una vera politica estera della Ue. “Non capite che gli Stati Uniti vi stanno trascinando in una grande guerra? L’Europa deve svegliarsi urgentemente dal suo sonno letargico e ricordare finalmente che sono stati gli Usa a beneficiare delle due precedenti guerre mondiali”, ha scritto su Telegram.
Ma la vera risposta all’Alleanza è arrivata dall’Atlantico dove la Difesa russa ha simulato il lancio di un missile ipersonico Zirkon dalla fregata Ammiraglio Gorshkov che presto raggiungerà l’Oceano Indiano per prendere parte alle esercitazioni congiunte con Sudafrica e Cina a cavallo del primo anniversario dell’offensiva russa in Ucraina. Il ministero ha mostrato in via eccezionale le immagini del test. Stavolta non c’è stato bisogno di perdersi in troppi giri di parole.
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