L’Espresso: da Angelucci ai Berlusconi la mappa dei tesori offshore

Pubblicità
Pubblicità

Roma. Le azioni al portatore di Marina Berlusconi a Panama. Il condono fiscale e la tesoreria ai Caraibi dell’imprenditore-editore Giampaolo Angelucci. Le casseforti panamensi di Alessandro Falciai, l’ex presidente del Monte dei Paschi di Siena. Il trust a Singapore intestato all’ex ministro Gianni De Michelis, scomparso tre anni fa ma creato da sua moglie, Stefania Tucci, condannata per riciclaggio delle tangenti dell’amico faccendiere Luigi Bisignani.

La società esotica aperta del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, mentre era senatore di Forza Italia. Sono le storie di offshore, finora sconosciute, degli italiani con parte del patrimonio all’estero, rivelate dall’inchiesta Pandora Papers, il monumentale lavoro di ricostruzione dei flussi di denaro nei paradisi fiscali, condotto dal consorzio Icij e per l’Italia, in esclusiva, dai giornalisti dell’Espresso Paolo Biondani, Vittorio Malagutti e Leo Sisti.

Esclusivo

Pandora Papers, ecco i tesori nei paradisi fiscali di 35 capi di Stato e di governo e migliaia di vip

Nel numero in edicola domani con Repubblica, L’Espresso focalizza l’attenzione sugli affari degli italiani indicati come Pep, «Persone esposte politicamente», dalle 14 società internazionali di gestione fiduciaria delle loro ricchezze. Un marchio imposto dalle leggi anti-riciclaggio per segnalare i titolari di cariche politiche o ruoli pubblici e i loro familiari che dovrebbe far scattare verifiche sui beneficiari e sull’origine dei fondi. I controlli, sulla carta, si fanno anche nei paradisi fiscali, ma restano un segreto professionale dei fiduciari.

Soldi sporchi

Grazie ai Panama Papers rientrano più di un miliardo di dollari dai paradisi fiscali. E in Italia? Solo 65 milioni

E nei Pandora Papers non si trova nemmeno una segnalazione sui Pep italiani. Nel numero in edicola anche la ricostruzione dei passaggi di denaro transitato da società offshore tra il finanziere russo, Yuri Kovalchuk, protetto dal Cremlino e il manager tv Angelo Codignoni, recentemente scomparso, che per almeno un decennio è stato descritto come anello di collegamento operativo tra Vladimir Putin e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *