L’ex grillino Dessì: “Sono neutrale: non ascolterò Zelensky in Parlamento, con lui rischiamo la terza guerra mondiale”

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Emanuele Dessì, eletto con l’M5S, ora senatore comunista, è vero che non andrà ad ascoltare Zelensky in Parlamento?
 “Sì, non ha nulla da dirmi. La sua posizione è rispettabilissima, ma di parte”.

Non è una mancanza di rispetto?
“La mia solidarietà va al popolo ucraino, non ai suoi governanti”.

Lei quindi è filo Putin?
“No. Solidarietà al popolo russo, non ai suoi governanti. Soprattutto sto con gli italiani che pagheranno le conseguenze di questa guerra. Il mio è un ragionamento sociale”.

Come mai non è solidale con Zelensky?
“Anche lui ha le sue colpe. Non ha fatto nulla per evitare i rischi di una guerra”.

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E quali sarebbero queste colpe?
“Doveva impedire che i suoi battaglioni aggredissero le aspirazioni di autonomia nel Donbass. È come se da noi in passato, il capo del governo – chessò Renzi o Berlusconi – avesse mandato l’esercito contro la Lega che chiedeva l’autonomia di Lombardia e Veneto”.

Giustifica l’invasione?
“No, sono neutrale. Ma non vado nemmeno in Parlamento a legittimare con la mia presenza un leader che chiede in ogni occasione la No Fly Zone, che significherebbe la terza guerra mondiale”.

Putin sta costringendo alla fuga un popolo e lei attacca soprattutto Zelensky?
“Non sopporto l’ipocrisia. Abbiamo 2500 anni di storia costellate di guerre, le ricordo i 370mila morti nelle Yemen, i bombardamenti in Siria, i tanti conflitti sparsi, e ora dovrei ascoltarmi questo signore che ci dice quanto stiamo cattivi noi? Non lo accetto”.

Cosa non accetta?
 “Zelensky ha preso i soldi dagli Usa. Sapeva cosa stava facendo e non si è fermato”.

Intanto Putin si sta accanendo su Mariupol.
“Ma io non ho nessuna stima di Putin. M’interessa il destino dell’Italia: rischiamo la terza guerra mondiale, per il protagonismo di Putin, Zelensky e soprattutto del governo statunitense”.

Quindi lei è preoccupato soprattutto per noi?
“Noi saremo i primi a pagare la follia di questa guerra, come dimostrano le minacce russe”.

L’aggressore non è Putin?
“Sì, ma la causa del conflitto è complessa”.

Cioè?
“Tutti i più grandi esperti dicono che l’invasione nasce dalla smodata voglia di egemonia che la parte occidentale ha manifestato nell’allargamento ad est”.

Il Cremlino non vuole prendersi tutta l’Ucraina?
“Se fossi stato al suo posto avrei adottato le stesse sanzioni assunte dall’Occidente nei suoi confronti: avrei decuplicato il prezzo del gas”.

Non ha risposto.
“Se il Messico o il Canada avessero, per ipotesi, aderito al Patto di Varsavia, gli Usa cosa avrebbero fatto? Se i cinesi installano una base militare di fronte alla Florida Biden sta a guardare?”.

Lei all’inizio del conflitto era in Bielorussia. Cosa farà Lukashenko?
“Vorrebbe rimanere neutrale, ma se lo costringeranno si schiererà con la Russia”.

Cosa è andato a farci?
“A sbloccare una questione burocratica che riguardava i bambini di Chernobyl e poi avevo una serie di incontri con alcune delegazioni comuniste”.

Perché in Italia resiste un forte nucleo pro Putin?
“Ma io non sto difendendo Putin”.

Difende la complessità alla base del conflitto?
“Cerco di capire. Faccio il politico non il missionario”.

E cosa ha capito?
“Che non si legittima una sola parte nel conflitto”.

Ma qui c’è una nazione aggredita.
“È stato aggredito un popolo o Zelensky?”.

È stata invasa una nazione democratica.
“Infatti io sono solidale con quel popolo. È giusto dargli sostegno e aiuti. Ma Zelensky sta rischiando la terza guerra mondiale. Ho tre figli e in guerra per lui non ce li mando. Se la facesse da solo”.

Lei è per l’invio di armi?
“Assolutamente no. Alimentano il conflitto”.

Gli ucraini non si devono difendere?
“Li capisco invece. Anche io sono stato sempre vicino ai partigiani”.

Non c’è contraddizione? Se uno non si difende come fa resistere?
“Qui però la lotta è impari. La Russia ha 1600 aerei, l’Ucraina 32. Kiev non può che soccombere”.

E quindi l’Ucraina che deve fare esattamente?
“Il suo presidente la deve smettere di chiedere aiuti militari perché ormai l’invasione c’è stata”.

Putin non vuole assoggettarla?
“Quello non l’ha mai detto”.

Non lo sta già facendo?
“Il mondo è diviso tra chi ritiene Zelensky o Putin una vittima. Sei miliardi di persone ritengono Putin una vittima. E’ la guerra per le materie prime, questa”

Perciò l’Italia non si deve schierare?
“Il nostro governo non fa nulla per mediare. Tutti parlano con Putin: Macron, il presidente indiano, persino quello pakistano. Tutti, salvo Draghi”.

Pure Draghi è colpevole?
“Il nostro popolo deve essere neutrale. Poi a casa loro gli ucraini, i russi, i cinesi facciano quello che vogliono”.

Non teme che Putin possa allargarsi in altri Paesi?
“Ma che gliene frega a Putin del resto d’Europa? L’ha visto che va in giro col giubbotto da 12mila euro?”.

Qui non è in corso una sfida mortale tra democrazia e autocrazia?
“Non credo che la nostra democrazia sia compiuta”.

In che senso?
“È una finta democrazia pacifista, lo sfregio della Costituzione ne è la riprova. Non vedo tutta questa superiorità”.

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