Liberato dalle guardie zoofile, la gioia incontenibile del cagnolino segregato

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Jolly sopravviveva in un box fatto di reti metalliche assi di legno, legato con una catena di un metro e mezzo che gli consentiva di arrivare soltanto fino a un bancale di legno usato come cuccia, in un capannone di un’azienda agricola a Leinì. Il padrone dell’animale, ormai anzian,o faticava ad accudirlo e lo aveva lasciato a vivere nel capannone diventato ormai gelido. Ieri sono intervenuti i volontari del gruppo intervento operativo delle guardie zoofile dell’associazione nazionale Agriambiente e la reazione dell’animale, ripresa da uno di loro, è stata sorprendente. “Alla vista degli agenti sembrava una molla impazzita di gioia, con salti, abbai di felicità, come se avesse capito che era arrivato il momento di cambiare vita”, raccontano i volontari. Jolly, un “simil breton”, è stato portato al canile Amici del Rifugio di Cavour. Dopo essere stato visitato e controllato, il cagnolino sarà adottabile. Le indagini della guardie zoofile proseguono per chiarire le condizioni in cui è stato tenuto l’animale fino adesso

di CARLOTTA ROCCI

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