LUIGI DI MAIO a Tripoli, primo ministro di un governo europeo a prendere contatti diretti con il nuovo “Governo di unità nazionale” che porterà la Libia alle elezioni del 24 dicembre. Di Maio è volato a Tripoli questa mattina per incontrare il nuovo primo ministro Abdelhamid Dbeibah, il presidente del Consiglio presidenziale Mohamed al Menfi e i due vicepresidenti, Abdullah al Lafi e Musa al Kuni. Il terzo incontro si è svolto a pranzo con la nuova ministra degli Esteri Najlaa al Mangush, una avvocatessa sostenitrice dei diritti umani che è stata scelta per coordinare la politica estera in questi mesi che separano il Paese dalle elezioni di dicembre.
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Lo scopo di Di Maio era quello di ristabilire subito una continuità nell’azione politica italiana con la Libia: e per la prima volta da molto tempo al primo posto sono tornati anche i progetti di collaborazione economica fra i due Paesi. Su Facebook Di Maio ha scritto che “Italia e Libia sono accomunate da importanti interessi geo-strategici, ma è anche fondamentale continuare a rilanciare la cooperazione economica tra le nostre imprese”.
Fra i temi discussi c’è il vecchio progetto dell’autostrada costiera Ras Jedir (Tunisia) Musaid (Egitto), ovvero la strada prevista dal trattato di amicizia italo-libico firmato nel 2008 dal governo Berlusconi con Muammar Gheddafi, che fino ad oggi di fatto è rimasto lettera morta. A questo punto, visto che le amministrazioni parallele di Tripoli e di Bengasi si stanno riunificando sotto un unico governo, il progetto potrebbe ripartire, a patto che vengano garantite condizioni di sicurezza per le società e i tecnici che verranno impegnati lungo i 1.800 chilometri di strada che separano il confine libico-tunisino da quello con l’’Egitto.
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Parallelamente a Tripoli è arrivato anche l’amministratore delegato dell’Eni Claudio De Scalzi, che ha incontrato il premier Dbeibah alla presenza del ministro del Petrolio del “Gun”, Mohammed Aoun. Dbeibah, che è un importante uomo d’affari di Misurata, laureato in ingegneria in Canada, ha sottolineato la necessità che Eni investa e promuova la responsabilità sociale nei settori della salute, dell’istruzione, della formazione professionale e dell’energia elettrica. Quest’ultima, in particolare, è considerata dal premier una “priorità urgente” per la Libia. La Libia a causa degli anni di guerra civile si ritrova con un sistema di produzione e di distribuzione dell’energia elettrica assolutamente sottodimensionato, e con l’avvicinarsi dell’estate il premier Dbeibah sta mobilitando tutte le risorse per affrontare il periodo in cui verranno adoperati al massimo i condizionatori d’aria.
Da parte sua, Descalzi ha ribadito l’impegno dell’ente italiano in tutte le attività e i progetti operativi nel Paese, con un focus sul gas naturale, cercando di minimizzare al contempo l’uso di fonti energetiche ad alto impatto ambientale.
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