LinkedIn finalmente riconosce il mestiere di mamma (o di papà)

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Ogni tanto le persone professionalmente realizzate per condividere la loro felicità, iniziano le poche righe della biografia visibile a tutti sui social con la frase “padre” o “madre” orgogliosi di diversi figli. E poi il resto, il lavoro vero. Come a dire: la vera cosa importante per me è la famiglia. E’ molto più raro che lo dichiari un disoccupato e non perché chi è senza lavoro non tenga alla famiglia; ma perché se sei senza lavoro e nel frattempo ti dedichi ai figli, se lo racconti, hai meno possibilità di trovarlo, un lavoro. Un paio di anni fa una ricerca della autorevole Harvard Business Review questo pregiudizio di chi assume lo ha dimostrato: esiste. E lo scorso 8 marzo lo ha ricordato Heather Bolen, una scrittrice sul suo blog, avanzando una proposta “per aiutare milioni di donne a ritrovare il lavoro perduto durante la pandemia”: cambiare LinkedIn.

LinkedIn è il social network dei professionisti ed è uno strumento importante per trovare lavoro in certi settori. La proposta di Heather Bolen, che nel suo profilo si presenta come “capo delle operazioni” delle sua famiglia, è stata: modificare il modo in cui un utente compone il proprio curriculum per includere e valorizzare anche il periodo in cui una persona si è occupata della propria famiglia. E LinkedIn ha accettato. Sembra una banalità ma non lo è: è il riconoscimento che il tempo trascorso ad accudire i propri cari, mandando avanti una casa non è tempo perso. Ma anzi, ha un senso anche dal punto di vista della formazione di ciascuno di noi. Non si tratta di dare un contentino ad una mamma (o ad un papà) che si occupano dei figli ma di considerare davvero di cosa si tratta: cosa stanno imparando. 

Da qualche anno per valutare le competenze di qualcuno al momento dell’assunzione, l’invito è non considerare solo gli studi e le esperienze professionali, le cosiddette hard skills, ma anche i talenti emozionali, le soft skills. Pensate per un attimo al rapporto, meraviglioso e complicatissimo, con i figli che crescono. A quante competenze il genitore debba ricorrere in ogni istante: come l’autonomia, l’autostima, la capacità di adattamento, la resistenza allo stress, l’autocontrollo, la pianificazione, la gestione delle informazioni.

La gestione di una famiglia è il più duro e gratificante corso di soft skills che esista: giusto che finalmente LinkedIn se ne sia accorta. 

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