L’intervista dei Måneskin al Nyt: moda e rock sono il segreto della band

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Moda e rock. Il matrimonio definitivo è stato celebrato lo scorso 19 gennaio a Palazzo Brancaccio a Roma. Officiante, l’ex direttore creativo di Gucci Alessandro Michele e gli sposi “Nel nome di Apollo, Elvis e Jimmy Page…”, ovviamente i Måneskin di bianco vestiti, con Thomas e Damiano in giacca e pantaloni e Victoria ed Ethan in gonna con il velo, tutte e quattro con bouquet di rose rosso sangue in mano, in una cerimonia (alla vigilia dell’uscita del loro nuovo album Rush), “tra il rock e il grandguignol, tra autenticità di quartiere e decadenze da basso impero”, come ha scritto Gino Castaldo per Repubblica. E tra il pubblico, il musicista Machine Gun Kelly, i registi Baz Luhrmann e Paolo Sorrentino. Poi ancora altri musicisti, come Manuel Agnelli e Fedez. L’attrice Sabrina Impacciatore, e i calciatori Dybala e Pellegrini per la Roma. Un evento, che non poteva non attirare l’attenzione di Vanessa Friedmann, responsabile della moda per il New York Times.

“Vestiti come un dio del rock”

“Raramente una giovane band ha usato la moda per amplificare ed estendere il suo messaggio con altrettanta allegria strabiliante come i Måneskin – scrive la giornalista – Da quando hanno fatto irruzione sulla scena globale a Rotterdam (in occasione dell’Eurofestival ndr.) vestiti con le tute di Etro in pelle bordeaux metallizzata, assomigliando ai figli dell’amore di Jimi Hendrix e degli Abba e cantando a squarciagola Zitti e Buoni, la band è diventata sinonimo di un tipo particolarmente gioioso di abbigliamento da dio del rock”.

Il paragone con Bowie

Poi i grandi concerti americani, i miliardi di streaming su Spotify, il Saturday Night Live, la campagna #StandUpForUkraine; la collaborazione con Iggy Pop e Tom Morello dei Rage against the machine; la loro canzone per la colonna sonora di Elvis; e l’esibizione agli MTV Video Music Awards, dove la band è stata nominata per tre premi, ne ha vinto uno, con tanto di incidente “hot”, diventato virale, di Victoria De Angelis durante la loro esibizione.

Il tutto, unito alla collaborazione con Alessandro Michele, che ha dato alla band un variegato guardaroba ispirato alle icone rock del passato, fra perizomi in pelle e paillettes; occhielli, collari per cani e perle; velluti e piume anni 70 (e la tendenza a togliersi ogni cosa man mano che l’atmosfera dei live si scalda). Un mix potente, tra il marchio di moda e la band, che Friedman paragona a quello tra David Bowie e lo stilista Kansai Yamamoto. Un richiamo, che definire lusinghiero è meno che poco.

L’intervista

Ora, però, Alessandro Michele, che una volta ha descritto il suo primo incontro con i Måneskin paragonandolo al fare sesso “per la prima volta con la persona che ti piace e dici: ‘Era ovvio che noi faremo l’amore in un modo straordinario'”, ha lasciato Gucci. Il nuovo album parla del lato oscuro della fama e i quattro ragazzi sanno che il periodo della luna di miele non può durare per sempre. Argomenti che la giornalista ha affrontato direttamente con Damiano David, Victoria De Angelis, Ethan Torchio e Thomas Raggi.

Il lavoro con Gucci

“Con Gucci, progettiamo i nostri vestiti insieme – ha spiegato la bassista – Quindi abbiamo davvero avuto la possibilità di uscire con molte idee, con tutti i nostri riferimenti e le band che amiamo. Volevamo parlare e fondere tutte le linee di ciò che è considerato femminile o maschile, norme di genere e stereotipi sul corpo, in particolare il corpo della donna è molto più sessualizzato. Abbiamo suonato ai Video Music Awards e c’è stato questo grande scandalo per la fuoriuscita dei miei capezzoli, nonostante il sedere di Damiano fosse letteralmente nudo e tutti i ragazzi fossero a torso nudo”.

“La parte migliore – ha sottolineato ancora Victoria – è quando le persone ci dicono: “Mi hai dato il coraggio di vestirmi come volevo. Prima mi vergognavo troppo”.

Infrangere le regole

“Si tratta di libertà – ha sottolineato Damiano – Quello che Gucci ha fatto è stato in qualche modo infrangere le regole su questa collezione per le donne, quindi solo le donne possono indossarla è così che devi costruire un vestito e blah blah, blah, blah, blah. Riteniamo che si riferisca davvero a ciò che stiamo cercando di fare con la nostra musica”.

I progetti futuri

Bocche cucite, invece, per quanto riguarda la situazione contrattuale con Gucci in questo momento. Ma Victoria ha ammesso che la band riceve “molte proposte per realizzare le nostre collezioni e sarebbe molto divertente farlo un giorno. Pensiamo anche che sarebbe davvero bello dare a brand più piccoli e indipendenti la possibilità di collaborare e fare cose divertenti con noi”.

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