Lirica, contestato il “Rigoletto” di Martone alla Scala: applausi agli interpreti, “buuu” per il regista

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MILANO – Successo molto contrastato quello del Rigoletto in chiave moderna firmato da Mario Martone, con la direzione di Michele Gamba, questa sera alla Scala. Una salva di ‘buu’ ha salutato la chiusura del sipario su una scena andata oltre la morte di Gilda e la disperazione di Rigoletto, che ha mostrato, sia pur in un attimo, il sangue della rivolta contro il  Duca di Mantova e la sua corte. Ai ‘buu’ si sono subito sostituiti gli applausi calorosi per tutti gli interpreti, soprattutto per Nadine Sierra (Gilda), Amartuvshin Enkhbat (Rigoletto) e Piero Pretti (il Duca), oltre che per il Maestro Gamba.

Ma all’entrata al proscenio di Martone, della scenografa Margherita Palli e dell’autrice dei costumi Ursula Patzak, i dissensi sono ripresi e, di pari intensità con gli applausi, sono andati avanti per un’altra manciata di minuti. Un Rigoletto che nelle intenzioni degli autori vuole essere la trasposizione ai tempi moderni, di un dramma che Verdi scrisse nel 1851, “un’opera politica – secondo Martone – che oppone una società di ricchi arroganti e una di diseredati, che all’epoca diede molto da fare alla censura”.
Una versione cruda e contemporanea che non è dispiaciuta alla senatrice a vita Liliana Segre, in platea, che ha però confessato che il finale le ha “messo un po’ d’ansia”.

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