L’Istat corregge al ribasso l’inflazione ad aprile: +8,2%. Rallenta il carrello della spesa

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MILANO – L’Istat corregge lievemente al ribasso le stime sull’inflazione ad aprile. Il mese scorso i prezzi sono cresciuti dello 0,4% su base mensile e dell’8,2% su base annua, da +7,6% nel mese precedente e a fronte di un +8,3% della stima preliminare. “Ad aprile la fase di rientro dell’inflazione si interrompe, principalmente a causa di una nuova accelerazione della dinamica tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, il cui andamento riflette un aumento su base mensile del 2,3% (che si confronta con un -3,9% dell’aprile 2022)”, sottolinea l’Istta nella sua nota, aggiungendo che “nel settore alimentare, i prezzi dei prodotti lavorati, come anche quelli dei beni non lavorati, evidenziano un’attenuazione della loro crescita in ragione d’anno, che contribuisce al rallentamento dell’inflazione di fondo (che si attesta a +6,2%)”.

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Si accentua invece la decelerazione su base tendenziale dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” che comprende i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Lo rileva l’Istat precisando che il mese scorso l’indice ha fatto segnare un +11,6% contro il +12,6% di marzo. L’Istituto di statistica precisa inoltre che nel settore alimentare, evidenziano un’attenuazione della crescita sia i prezzi dei prodotti lavorati (da +15,3% a +14,0%) , sia quelli dei beni non lavorati (da +9,1% a +8,4%).

L’Istat aggiunge che l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, registra un lieve rallentamento da +6,3% a +6,2%, così come quella al netto dei soli beni energetici, che passa da +6,4% a +6,3%. Secondo l’Istituto nazionale di statistica in aprile si è accentuata la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +9,7% a +10,4%), e in misura minore quella relativa ai servizi (da +4,5% a +4,8%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -5,6 punti percentuali, da -5,2 di marzo.

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