L’Italia e gli inginocchiati: sì, ma solo se lo fanno gli avversari

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LONDRA – La riunione ha partorito l’ennesimo compromesso. L’Italia continuerà a non chiedere alla Uefa il tempo per un inchino: la linea in assoluto, almeno da un punto di vista politico, non cambia. Ma lquella che Bonucci aveva annunciato come la “riunione per decidere come comportarci, come sarebbe dovuto accadere anche prima del match col Galles”, e quindi pensata per evitare altre figuracce, ha prodotto un piano d’emergenza.

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Se infatti fossero gli avversari a scegliere di inchinarsi, in quel caso la squadra farebbe lo stesso, si inginocchierebbe, per rispetto della sensibilità degli avversari. È qui che il gruppo ha scelto una linea. In fondo potrebbe succedere anche molto presto: se tutto andasse bene, già nei quarti potrebbe incontrare il Belgio di Lukaku, che dei messaggi contro il razzismo ha fatto la propria bandiera. Il Belgio si inginocchierebbe e l’Italia gli andrebbe dietro. Senza prendere una posizione propria. Ma condividendo quella di chi avranno di fronte.  

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