Lo stupore dell’Europa per la caduta del premier. Macron: “Grande statista”

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Bruxelles – Nel giorno delle dimissioni formali di Mario Draghi, l’Europa torna a scendere in campo in difesa del presidente del consiglio dimissionario. Da Bruxelles e dalla Cancellerie dell’Ue si continua a guardare con stupore e preoccupazione a quel che è avvenuto in Italia e a quel che potrà avvenire. “Il lavoro svolto da Draghi costituisce una base molto solida, su cui l’Italia può contare nei mesi e negli anni a venire”. Il presidente francese, Emmanuel Macron, aveva costruito con l’ex presidente della Bce un’intesa particolare, culminata nel Trattato del Quirinale. Le vicende dell’Unione, del resto, sono state guidate nell’ultimo anno e mezzo dal cosiddetto “triangolo” Roma-Parigi-Berlino.

L’inquilino dell’Eliseo lo sottolinea così e ricorda “il sostegno incrollabile nel fornire risposte europee alle nostre sfide comuni, in particolare di fronte all’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia”. Anche a Parigi, però, le lodi nei confronti del premier italiano si accompagnano all’allarme per quel che accadrà nei prossimi mesi. “L’Italia adesso – osserva con rammarico la segretario di Stato francese agli Affari Europei, Laurence Boone – entrerà in un periodo un po’ meno stabile di quello precedente”.

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Un ringraziamento arriva pure dal presidente ucraino Zelensky per “il sostegno dato all’Ucraina. Sono convinto che il sostegno attivo del popolo italiano per l’Ucraina continuerà”. La contrapposizione a Mosca, del resto, è stato uno degli elementi che hanno contraddistinto l’azione del governo e che ha segnato anche la dinamica che ha portato alla crisi. Non è un caso che l’ex capo del governo svedese, Carl Bildt, dica esplicitamente: “Matteo Salvini ha appena contribuito a far cadere il governo Draghi e ora spera che una nuova elezione lo porti al potere, al Cremlino stanno già stappando”.

E lo scontro sulle elezioni anticipate italiane scatta anche dentro l’Europarlamento. L’innesco è del capogruppo del Ppe, il tedesco Manfred Weber. “Dopo che i Cinquestelle hanno votato contro il governo, era impossibile continuare con loro. Sta ora agli elettori decidere, il prima possibile. L’Europa – è la sua posizione – ha bisogno di un governo stabile di centrodestra a Roma. Forza Italia sarà pro-europea e il Ppe sarà al suo fianco”. Frase cui ha risposto il segretario del Pd, Enrico Letta: “Weber, lei non è informato. Uno dei principali killer di Draghi è stata Forza Italia”.

Parole analoghe da parte di Sandro Gozi, europarlamentare dei liberali di Renew: “Caro Manfred Weber, anche Forza Italia ha una grossa responsabilità nella crisi del governo Draghi. E ora un’alleanza con la Lega e la post-fascista Meloni non è altro che estremismo. Niente a che vedere in linea di principio con i valori del Partito popolare europeo”. E la capogruppo socialista a Strasburgo, Iratxe Garcia Perez, conferma la preoccupazione: “I populisti e il Partito popolare europeo sono i responsabili di questa situazione”. E per capire come la pensa la destra europea è sufficiente leggere le parole di Gunnar Beck, europarlamentare tedesco del partito di estrema destra Alternative für Deutschland: “Presto probabilmente i tedeschi dovranno salvare gli italiani. Visto quello che sta succedendo ci sembrerà di aver dato degli spiccioli alla Grecia 10 anni fa. Potrebbe essere l’inizio della fine”.

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Resta il fatto che le dimissioni di Draghi hanno provocato un’eco in tutta Europa. Risuonata anche nel Parlamento belga aperto ieri al pubblico per la festa nazionale. Lì è apparsa la scritta “Viva Draghi” in caratteri maiuscoli su un grande cartellone riservato ai commenti dei visitatori. 

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