Lotito re degli emendamenti (fra diritti tv e sgravi fiscali)

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Il senatore Claudio Lotito (Forza Italia), insieme ai colleghi Paroli, Occhiuto, Rosso e Ternullo ha depositato venerdì scorso vari emendamenti al Decreto Milleproroghe che si trova ora all’esame della commissione Bilancio del Senato. Fra questi anche uno che riguarda i diritti tv prevede che la scadenza del contratto attuale (2021-2024) possa essere prorogata “fino ad un massimo di due anni”. Ci aveva già provato, era stato bocciato: ora ci riprova. Questa modifica potrebbe rappresentare un vantaggio per qualcuno, uno svantaggio per altri: Dazn, che ha la parte più consistente del prodotto, magari in futuro voleva pagare meno degli 850 milioni che paga adesso oppure gli stava bene continuare così. Altri players (Sky, Amazon) aspettavano il nuovo bando con interesse. La Lega di Serie A giovedì ha previsto un’assemblea proprio su questo argomento, i diritti tv: il presidente Lorenzo Casini e l’ad Luigi De Siervo sono quasi pronti con il bando d’asta per il prossimo triennio (24-26). La volontà è di chiudere entro la fine della stagione, cosa non facile, forse anche impossibile, ma loro puntano a evitare quei conflitti che c’erano stati in passato fra le varie emittenti. Inoltre, i presidenti si augurano di mettere in cassa più soldi dal prossimo contratto, soprattutto sul fronte dei diritti internazionali. Ma se passasse l’emendamento Lotito (il ministro Andrea Abodi aveva giudicato “inopportuna” una proroga di due anni “sui contratti in essere”) cambierebbe tutto. Contratti da 3 a 5 anni, anche per adeguare le nostre norme alla Ue. In futuro si può fare, ma dal 2024 in avanti. Non con una proroga che creerebbe adesso non poche polemiche. Le Autorità garanti del mercato e della concorrenza ad esempio che direbbero?

Il senatore Lotito è il re degli emendamenti e uno di questi mira a cancellare il divieto di sponsorizzazione indiretta del gioco d’azzardo sancito nel 2018 con il Decreto Dignità. In tre mesi ne avrebbe presentati circa 158, fra cui quello ormai famoso relativo alle tasse da pagare a rate da parte dei club (e molti presidenti sono stati grati al patron laziale). “Ogni giorno che passa è sempre più evidente il conflitto di interessi del senatore Claudio Lotito che, in preda a una bulimia da emendamenti, ne ha firmati 158! Dopo il tentativo di sostituire la rateizzazione di debiti fiscali con un colpo di spugna a interessi zero per le società di calcio, ha provato a regalare altri due anni al discusso operatore Dazn, ora torna alla carica sul decreto crescita chiedendo sconti e sgravi fiscali per l’acquisto di stranieri, in spregio alla crescita dei vivai e alla tutela dei giovani calciatori italiani. Chissà cosa ne pensano i suoi alleati di governo che fanno del sovranismo una bandiera. Queste non sono le riforme di cui ha bisogno il calcio italiano, ma provvedimenti senza alcuna visione di sistema, oltre che regali per qualche presidente che, incapace di politiche virtuose, chiede aiuti di Stato. Gli sgravi fiscali sugli stranieri dovrebbero essere del tutto cancellati perché fino a oggi hanno solo impoverito il calcio italiano senza aumentarne la competitività e favorito transazioni estere che più che operazioni di calciomercato somigliano ad operazioni di trading. Confido nel lavoro del Ministro Abodi, che sicuramente sa che non è la “ricetta Lotito” quella utile a riportare il calcio italiano ai vertici mondiali, tanto per risultati che per dignità”: questa la posizione del deputato Pd, Mauro Berruto, ex tecnico di volley. Il riferimento è all’applicazione del regime speciale per “sportivi impatriati” – e dunque anche ai calciatori – da applicare agli ingaggi milionari delle società per i grandi atleti stranieri. La normativa attuale prevede che si possa applicare il regime speciale per i contratti sportivi di atleti stranieri che abbiano almeno 20 anni e un reddito complessivo di 1 milione o 500mila euro (a seconda della disciplina sportiva). Lotito con il suo emendamento propone invece che queste soglie siano riferite al reddito lordo da lavoro sportivo, e non a quello complessivo. Una cosa è certa, il patron-senatore non è tipo che si arrende facilmente.

Lega di C, il programma di Vulpis. “Ora una Lega umana”

“Taglio del superfluo, sviluppo dei nuovi ricavi. Una Lega umana”, il programma di Marcel Vulpis è stato presentato alle 60 società della Lega Pro in vista dell’assemblea del 9 febbraio al Coni. La Serie C è un laboratorio importante, una Lega cuscinetto che deve pensare ai giovani, meglio se italiani. Un vivaio per il nostro calcio in crisi. Vulpis ci crede, si candida (“La politica la lascio agli altri”, dice). C’è tempo sino al 31 gennaio per candidarsi ufficialmente con almeno 9 deleghe, Matteo Marani scioglierà la riserva solo all’ultimo. Forse ci sarà anche in terzo, un mister x legato a Lotito. Servono 30 voti per vincere, in caso di fumata nera Gravina commissario.

Figc: Ilaria Gioia e Giovanni Valentini nuovi vicesegretari

Novità in Casa Figc: il presidente Gabriele Gravina ha appena nominato altri due vice segretari. Si tratta di Ilaria Gioia e Giovanni Valentini: affiancheranno Antonio Di Sebastiano e il segretario generale Marco Brunelli. Ilaria Gioia (classe ’71), laureata in Economia e commercio e Giurisprudenza, in Figc dal 2002 e già capo dell’ufficio legale, sovrintenderà l’area staff (affari legali, information technology, procurement e servizi generali) e assicurerà il coordinamento gestionale tra i responsabili delle divisioni e dei settori della Federazione. Mentre Giovanni Valentini (classe ’78), laureato in Economia e commercio ed ex Publitalia, Coni Servizi e Infront, sovrintenderà l’area revenue che comprende il commerciale, diritti tv, marketing, media factory e il Centro tecnico federale di Coverciano. In questi ultimi anni lo staff di Valentini ha portato a casa grandi risultati per quanto riguarda le sponsorizzazioni. Il 31 consiglio Figc, ad approvare il budget. A febbraio il piano industriale biennale.

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