Lotteria degli scontrini, 3 milioni di codici scaricati. Ma il via tra i negozianti di quartiere è a macchia di leopardo

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MILANO – La Lotteria degli scontrini è ufficialmente partita e inizia a ingolosire gli italiani con i suoi premi fino a 5 milioni di euro di valore, ma da quel che si vede in cassa ai negozi sarà un avvio lento e frammentato. Secondo la Confcommercio quasi un esercizio su due non è pronto, per la Confesercenti siamo a uno su tre. L’effetto è dunque di spiazzamento per i circa 3 milioni di cittadini che hanno scaricato il codice (800 mila solo negli ultimi due giorni) e che rischiano di doverselo tenere in tasca senza, per ora, far salire le chances di vincita (monitorabili dall’area riservata del portale lotteria).

Abbiamo fatto un piccolo esperimento e grossomodo quel che accade in una zona residenziale della semi-periferia di Milano pare in linea con il ritratto che danno le associazioni, pur con elementi che fanno pensare che alcuni stiano cercando faticosamente di mettersi al passo della voglia degli italiani di tentar la sorte. Su sette negozi testati, tre erano pronti (di cui uno era un grande supermercato) e gli altri quattro non ancora.

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“Oggi arrivano ad aggiornarci la cassa, nelle prossime ore spero che saremo pronti”, dice il salumiere di buona mattina indicando il piano accanto al registratore dove già proliferano numerosi Pos per ricevere carte di credito, bancomat e ticket elettronici. Qui tra via Lorenteggio e Giambellino, dove molti negozi sono a conduzione straniera, spicca la storia del titolare di due lavanderie (“I Faraoni” giusto per non avere dubbi sull’origine). “Appena hanno fatto le norme, ci siamo adeguati”, dice. La sua cassa sembra lo schermo di una Tesla, a dire il vero, e sul divisorio in plexiglass – simbolo della pandemia – campeggia il simbolo di una nota App per i pagamenti digitali: a queste cose, pare di capire, sono abituati. Il titolare ci mostra (fiero) il lettore del codice a barre che ha dovuto installare ad hoc per leggere i codici lotteria degli utenti: “Hanno montato questo e aggiornato il software – spiega parlando degli installatori dei registratori di cassa – C’è sempre bisogno del loro intervento, come per le fatture elettroniche. Io non posso fare nulla”. Costo dell’operazione? “Quattrocento euro più Iva. E noi abbiamo due negozi, quindi lo devi moltiplicare per due”.

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Altrove non è andata liscia come in questo caso. “E’ venuto il tecnico, ha aggiornato una scheda del registratore ma poi non l’abbiamo più sentito. Ora come ora non so come farla partecipare alla lotteria”, racconta il fruttivendolo. Dalla vicina cartoleria siamo ancora a un passo indietro: “Non sono la titolare”, premette un’addetta che sta facendo le pulizie prima di riaprire. “Però nessuno mi ha avvisato di nulla, quindi non sarei pronta a farle i biglietti”. Lo stesso discorso che ci fanno al caseificio a un centinaio di metri di distanza. Non manca la protesta: “Ma con tutte le cose a cui ci sono da pensare, ci dovevano mettere anche questa complicazione?”, attacca la cartolaia.

Alla cassa di un supermercato, come ci aspettavamo, troviamo tutto già aggiornato. “La procedura è pronta da mesi, ma l’operatività è un’altra cosa”, dice la cassiera ironica. Sta familiarizzando anche lei con il processo e infatti lo deve ripetere due volte perché vada a buon fine.

Molto più complicata la vita della panettiera della zona. “Sto imparando, è il primo che me lo chiede”, si giustifica tirando fuori una grossa agenda sulla quale il titolare le ha appuntato le istruzioni da seguire. Sulla cassa inserisce a mano il codice lotteria (non ha il lettore ottico per il codice a barre), poi la sua guida dice di premere il tasto “contanti”. Faccio presente che per partecipare è necessario pagare cashless. Teme di farmi perdere i biglietti, ma decidiamo di pigiare. Fortunatamente serviva solo per confermare il codice: evidentemente un “aggiustamento” alla tastiera introdotto per l’occasione da chi le ha aggiornato il registratore. Sullo scontrino, dopo tre-quattro minuti di tentativi, campeggia infatti il codice lotteria.

Il direttore dell’Agenzia delle Dogane, Marcello Minenna, intervenendo a Radio 1 ha pronosticato che nel giro di “qualche settimana” dovrebbe esser completata la “messa a punto” con la diffusione della lotteria tra gli esercenti. “Sapevamo che la partenza sarebbe stata disordinata”, commenta Vincenzo De Luca, responsabile fiscale della Confcommercio. “Avevamo chiesto un rinvio superiore al mese, ma il governo ha deciso di partire. I tempi saranno lunghi: considerando che sono circa 600 mila i registratori da aggiornare e che gli addetti possono lavorare su 4-5 al giorno, credo che solo per l’inizio dell’estate saranno tutti al passo”.

La critica della categoria punta sui costi che si scaricano sui commercianti (in media 300 euro per la Confcommercio) e su come questa iniziativa rischi di generare un vantaggio competitivo per chi si adegua per tempo e chi non ce la fa (nonostante del provvedimento si parli da anni e già in estate sia scattato un primo rinvio) : “Non è quel che serve in un momento così difficile”, dice Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti. “Non facciamo certo una battaglia di retroguardia”, rimarca, “ma non crediamo che questo possa essere un buon modo per combattere l’evasione. Le risorse destinate a Lotteria e Cashback, parliamo di miliardi di euro, potevano andare ad abbattere le commissioni e modernizzare la rete per creare una vera cultura della moneta elettronica”.

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