Ludovico Einaudi: “Il nuovo album Underwater nato nel lockdown, è stato come abitare un paradiso terrestre”

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Le voci di dentro comunicano attraverso il suono soffice di un pianoforte. Il silenzio del lockdown suscita all’improvviso l’illuminazione di una melodia insperata. Nel frattempo tace il frastuono del mondo attorno, la mente si rigenera, la natura riconquista gli spazi che il progresso e l’urbanizzazione screanzata le hanno tolto negli ultimi decenni. All’interno di questa dimensione sospesa, due anni fa, ha cominciato a prender forma Underwater, l’ultimo album di Ludovico Einaudi, etichetta Decca: dodici pezzi per piano solo nei quali l’introspezione psicologica nutrita dalla quiete del mondo intero serrato in casa diviene evocazione ambientalista, sospiro pacificato che stacca la spina alla frenesia del tempo presente.

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