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Luigi Magni, un italiano a Mosca che con i suoi piatti ti fa girare il mondo

Quando assaggi un piatto di Luigi Magni, ti sembra di girare il mondo anche se in realtà resti seduto comodamente al tuo tavolo. “Mosca è una città che non dorme mai e in cui la gente mangia a tutte le ore – comincia a raccontarci lo chef lombardo, che ha scoperto la capitale russa 11 anni fa lavorando a un evento – Un italiano che arriva per la prima volta qui viene stupito dalla quantità di ristoranti che ci sono, si può fare davvero una bella vita, per cui diciamo che si sta bene”. Siamo andati a trovarlo da Pinch, uno dei tre locali che segue da brand chef (gli altri due sono Ugolek e Uilliam’s), che si trova in una delle zone più rinomate di Mosca, nel suo cuore pulsante, ovvero la zona degli Stagni del Patriarca. “Tutto è cominciato con Pinch ed è il luogo che meglio esprime la mia idea di cucina”, aggiunge. La vita di uno chef italiano a Mosca? “Si lavora tanto, ma molto bene perché tra il popolo italiano e quello russo ci sono parecchie affinità. La pandemia ci ha colpito, ma noi lavorando tanto con la clientela russa non abbiamo sofferto più di tanto e meno sicuramente di chi fa ‘fine dining'”. La cucina di Magni è un’esperienza intorno al globo: “Ho vissuto quattro anni a Tokyo, mia moglie è peruviana e l’ho conosciuta in Italia già più di 10 anni fa. Per cui, la mia cucina è creativa per tutti i giorni, con influenze sia asiatiche sia sudamericane, cerco di fare del mio meglio coi migliori prodotti”.

Di Alberto Dolfin, riprese video di Ekaterina Dolfin, montaggio di Elena Rosiello



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