San Donato Milanese. L’aereo privato, un piper Pilatus, si schianta all’ora di pranzo contro una palazzina Atm in ristrutturazione. Precipita non lontano dalla pista di Linate da cui si è appena staccato, alle 13.04. Ci sono 8 persone a bordo, compresi pilota e copilota. Muoiono tutte. Sul volo anche un bimbo di un anno, battezzato il giorno prima. I passeggeri sono tre romeni, due italiani, due francesi, un canadese. Alla guida, uno degli uomini più ricchi della Romania, il miliardario immobiliarista Dan Petrescu, 68 anni, l’aereo è suo. Con lui moglie di 65 e figlio trentenne. Insieme a Filippo Nascimbene, pavese di 32 anni, sua moglie francese, il piccolo, la nonna, un amico dal Canada. Andavano ad Olbia, in Sardegna. Qualcosa è accaduto 16 secondi prima dell’impatto. Cosa? Sarà la scatola nera, recuperata, ad aiutare chi indaga. Si pensa che ci sia stato un problema a un motore, un testimone dice di averlo visto in fiamme. Il pilota sembra abbia provato disperatamente a rientrare allo scalo. La manovra potrebbe aver prodotto uno stallo. E la fine. Tra via Marignano e via 8 ottobre 2001, così intitolata in memoria della strage di Linate: vent’anni fa, il prossimo venerdì.
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