M5S, Davide Casaleggio apre all’intesa su Rousseau. Il vertice grillino: fuori tempo massimo

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Una mossa per tentare di ricucire in extremis. Quanto meno per evitare una battaglia legale costosa e lunghissima. Ci sarebbe un’apertura, nella trattativa tra il Movimento 5 stelle e l’associazione Rousseau. Davide Casaleggio pare pronto – dopo mesi di muro contro muro – ad accontentarsi di meno dei 450mila euro richiesti qualche mese fa per sanare i debiti accumulati dal Movimento 5 stelle nei confronti della piattaforma. Ma – dice chi è vicino a Giuseppe Conte – l’offerta potrebbe essere arrivata “fuori tempo massimo”.

L’avvocato ha messo insieme le carte che dovrebbe presentare al Garante della Privacy già questa settimana per un ricorso con cui chiede immediatamente a Casaleggio i dati degli iscritti al Movimento. E’ in base alla normativa sulla Privacy, infatti, che il presidente di Rousseau si rifiuta di consegnare l’elenco. Perché a suo dire, l’unica persona che può ricevere quelle informazioni è il legale rappresentante del Movimento 5 stelle.

Ma quel “legale rappresentante” in questo momento non c’è, visto che la carica di Vito Crimi – il reggente – è stata prorogata oltre il limite consentito, e nonostante nel frattempo l’assemblea avesse votato la necessità di una guida collegiale. Perché ci sia un nuovo capo, serve un nuovo voto su Rousseau. Ma perché ci sia un nuovo voto, serve un accordo economico che accontenti tutti. O quanto meno, di cui tutti finiscano per accontentarsi. 

Di certo, se la situazione non si sblocca velocemente il Movimento si troverà in estrema difficoltà. Anche per le amministrative, c’è la necessità di fare le liste, di scegliere i candidati. Tutte questioni che un tempo si risolvevano attraverso la piattaforma e che adesso rimangono prigioniere del corpo a corpo tra vertici M5S e Associazione Rousseau.

Anche la situazione di Roma potrebbe sciogliersi dopo un accordo con Casaleggio, che consentirebbe di raffreddare la tensione tra vertici M5S e Virginia Raggi. La sindaca è sponsorizzata con forza dal figlio del cofondatore, oltre che da Alessandro Di Battista. Fino a due giorni fa Giuseppe Conte non l’aveva mai chiamata, ma è corso ai ripari: “Io ti appoggerò”, le ha garantito. La partita da giocare insieme al Pd, se il candidato sarà Nicola Zingaretti, sarà giocata al secondo turno.

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