M5S, Rousseau avverte gli eletti grillini: “La nuova organizzazione costerà 3 volte in più”

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“La nuova organizzazione costerà agli eletti tre volte di più di quella attuale”. L’associazione Rousseau con un post sul blog delle Stelle lancia un chiaro avvertimento ai grillini, da settimane alle prese con assemblee e incontri con il nuovo leader Giuseppe Conte sul futuro del partito. In base a quanto annunciato ieri dal Movimento 5 Stelle, già dal mese di aprile tutti gli eletti pentastellati e i portavoce dovranno versare nelle casse del partito mille euro che serviranno a pagare i servizi offerti dalla nuova piattaforma che sostituirà Rousseau. Inoltre, altri 1500 euro andranno nel conto della restituzioni degli stipendi.

M5S, ecco le nuove regole per le restituzioni: ogni mese gli eletti verseranno 1500 euro su un conto dedicato

I costi della piattaforma

Finora, spiegano dall’associazione di Davide Casaleggio, “i parlamentari del Movimento 5 Stelle, attraverso i contributi mensili, hanno pagato l’erogazione di servizi essenziali per mantenere in piedi l’infrastruttura organizzativa, amministrativa, burocratica, formativa e comunicativa del Movimento 5 Stelle che consente la partecipazione di oltre 190 mila iscritti, portavoce e cittadini alla vita politica, nonché per la tutela legale del Garante e di tutti gli organi politici del partito”. Questi servizi, prosegue il post sul Blog delle Stelle, “non hanno avuto un costo di 500 mila euro come falsamente affermato in questi giorni, ma sono dettagliatamente descritti in tutti i bilanci pubblici dell’associazione Rousseau”. Sostituire la piattaforma e creare una struttura ex novo, spiegano i fedelissimi di Casaleggio, “richiederebbe un contributo da parlamentari tre volte superiore ossia mille euro mensili a fronte degli attuali 300 euro”. Questo perché all’anno la piattaforma Rousseau costa 1,3 milioni di euro.

Le restituzioni

Nel post online si replica poi alle indiscrezioni secondo cui oltre 7 milioni di euro sarebbero bloccati nel conto delle restituzioni perché la piattaforma Rousseau non consente il voto e quindi la possibilità di restituire questi soldi ai cittadini. “La verità – si legge nel Blog delle Stelle – è che, per un anno non è mai stata richiesta una votazione per poter dare questi fondi ai cittadini, ma solo quando l’associazione Rousseau ha comunicato al Movimento di non poter più erogare servizi, come il voto, a causa degli enormi debiti accumulati dal M5S stesso per il mancato pagamento dei servizi erogati, solo allora, sapendo che non sarebbe stato possibile, è stato richiesto di effettuare una votazione in merito”. A questo proposito, sottolinea l’associazione di Casaleggio, “il Movimento può restituire i 7 milioni e 400 mila euro ai cittadini senza la necessità di effettuare una votazione”.

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