“Ma lei può vedere?, la rabbia dell’atleta ipovedente fermata al concerto con il suo cane

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“Ma lei può vedere?”. Il primo concerto a lume di candela, con un quartetto d’archi, dovrebbe essere un’esperienza indimenticabile. Per la nuotatrice ipovedente Sophie Soon lo è stato, ma per i problemi che ha dovuto affrontare prima ancora che l’evento avesse inizio.

L’atleta di Singapore, accompagnata dal suo cane guida, Orinda, uno splendido incrocio di Golden retriever, è stata fermata dal personale di sicurezza: non l’hanno fatta entrare perché lo hanno scambiato per un animale domestico, nonostante riportasse la scritta di “cane da guida”.  Orinda la aiuta a superare gli ostacoli, è sempre con lei. 

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Il personale di sicurezza sembrava confuso. Le ha chiesto se volesse guardare lo spettacolo, e Soon ha risposto di sì. Non riusciva a capire come una persona nelle sue condizioni potesse assistere a un concerto. “Ma lei può vedere?”, ha chiesto. Una domanda “piuttosto irrilevante”, il commento della nuotatrice.

Alla fine è riuscita a entrare e si è emozionata per il suo primo concerto a lume di candela. Nella sezione dei commenti in molti hanno evidenziato l’insensibilità del personale di sicurezza nei suoi confronti.

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Tutta la vicenda è raccontata in un video di 72 secondi postato su TikTok nel quale la venticinquenne ipovedente descrive, passo passo, il suo tanto atteso concerto. Ha registrato oltre 18 milioni di visualizzazioni. “Sfortunatamente, questo accade più spesso di quanto dovrebbe”, scrive in una didascalia.

Un paio di utenti del social ritengono che la campionessa avesse tutto il diritto di presentare un reclamo, dato che “non è affare del personale” di come le persone possano assistere allo spettacolo. L’influencer Nicole Choo sostiene che il personale di sicurezza debba “essere licenziato”.

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“Ciao Sophie! Ero seduto dietro di te e ti ho visto con il tuo cane guida. E’ stato buonissimo”, scrive Jamster.

Non è mancato il commento degli organizzatori del concerto a lume di candela: “Vogliamo scusarci da parte di tutto il nostro team: tutto questo non sarebbe dovuto accadere. Ti invitiamo ad un altro evento”.

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