Soldi, il brano che ha vinto Sanremo e lo ha reso famoso in Italia e non solo, parlava – come parlano le canzoni – di lui, di quel padre che quando aveva 5 anni è andato via di casa. Alessandro Mahmoud, Mahmood per il mondo, ha preso ispirazione dal rapporto con il padre per diversi testi delle sue canzoni, suo padre Ahmed Mahmoud però non ci sta con l’immagine della loro relazione che viene dalle canzoni, Soldi certo ma anche Gioventù bruciata, il brano con cui è andato la prima volta a Sanremo nella categoria giovani.
Con il padre in Egitto
“È vero che mi sono rifatto una vita ma non ho mai abbandonato Alessandro: ci sono foto di noi due al parco, in momenti di vacanza, in diverse occasioni, anche in Egitto. Andavamo a mangiare fuori insieme, è anche venuto a casa mia quando vivevo a Trezzano sul Naviglio, ha preso in braccio la sua sorellina (che ho avuto da un’altra donna) che ora ha 11 anni e mezzo – racconta nell’intervista al Quotidiano nazionale – La settimana prima che partecipasse al Festival di Sanremo siamo andati a fare insieme un aperitivo. Non sapevo che sarebbe andato a Sanremo né che io avessi ispirato le sue canzoni. Anche se non ci vedevamo spesso, il rapporto non si è mai interrotto e non avrei mai immaginato che potesse parlare di abbandono. Mi fa soffrire sentirmi descritto in questo modo”. Il padre racconta che ora è circa un anno che non ha sue notizie, che quando si è ammalato e gli ha chiesto di andarlo a trovare non ha voluto e chiude con una provocazione (o forse no): “Se lui davvero pensa che io l’abbia abbandonato e non vuole avere più a che fare con me, vorrei che cambiasse il suo cognome: non più Mahmoud. Non pretendo che cambi il suo nome d’arte ma quello reale”.
Mahmood: “Sono uscito dallo sgabuzzino”
Mahmood nelle interviste sulla sua famiglia ha sempre parlato principalmente della madre che lo ha cresciuto. Della separazione dei genitori ha detto al Venerdì: “Fu come se non fosse successo niente, a dir la verità, anche se ogni volta, mentre lo dico, mi fa strano. Mamma mi portò dallo psicologo, il quale confermò che non avevo problemi. E poi mio padre, nel periodo in cui è rimasto a Milano, veniva a prendermi tutti i weekend. Mi estraniavo, egoisticamente, per proteggermi? Non lo so. Ma anche lì, tutto merito di mia madre: lui gliene ha fatte passare! ma lei mai una parola contro! mai raccontato niente! Ha sacrificato tutta la vita per lavorare e crescermi. E a volte mi sento in colpa per questo”. E della famosa Soldi: “Non l’ho scritta per pareggiare il conto, stavo solo raccontando, stream of consciousness, l’autoanalisi di cui parlavamo prima, rivivere delle situazioni cantandole, senza uno scopo, senza cattiveria. Mi auguravo non l’avrebbe mai ascoltata. L’ha ascoltata, eccome! E non l’ha presa bene. Ha anche minacciato di andare in televisione a dire la sua”.
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