Mali, liberata la suora rapita dai Jihadisti. Al suo caso lavorò Marogna per Becciu

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Dopo quattro anni suor Gloria Cecilia Narváez Argoti è libera. La religiosa, rapita in Mali la sera del 7 febbraio 2017 da un gruppo di uomini armati, è stata liberata nella giornata di venerdì grazie al lavoro degli uomini dell’Aise, guidati dal generale Giovanni Carabelli. La religiosa colombiana delle Suore Francescane di Maria Immacolata, era stata sequestrata a Karangasso ed era stata a lungo prigioniera insieme al sacerdote italiano Padre Pierluigi Maccalli e all’imprenditore italiano Nicola Chiacchio, liberati un anno fa. Anche per questo il Vaticano aveva chiesto un aiuto ai nostri servizi per farla tornare, al più presto e in buona salute, a Roma.  L’ultimo segnale che era ancora in vita era arrivato a maggio, con una lettera recapitata al fratello in Colombia, che la religiosa aveva scritto in febbraio.

“Invio a tutti i miei più cordiali saluti, il buon Dio li benedica e conceda loro la salute. Sono prigioniera da quattro anni e ora sono con un nuovo gruppo. Possano tutti pregare molto per me”, aveva scritto la suora 57enne al fratello Edgar. La religiosa era stata sequestrata nel centro nord del Mali da terroristi legati ad Al Qaeda. Nel luglio 2017, suor Gloria Cecilia Narváez Argoti era apparsa assieme ad altri cinque ostaggi in un video diffuso da al Qaeda su Telegram. Nel gennaio 2018 era stato diffuso un altro video su Internet in cui la religiosa chiedeva aiuto a Papa Francesco per la sua liberazione. A Karangasso, dove era stata rapita, suor Gloria Cecilia Narváez Argoti era responsabile di una missione con un centro sanitario, un orfanotrofio e un centro per l’alfabetizzazione delle donne e la catechesi dei bambini.

Suo malgrado, la religiosa è stata anche al centro di uno scandalo finanziario in Italia. Della sua liberazione si era occupata, su richiesta del cardinale Becciu, Cecilia Marogna, l’imprenditrice-spia italiana oggi sotto processo nella Santa Sede. Il Vaticano aveva messo a disposizione della Marogna anche del denaro che, secondo le accuse dei magistrati del Papa, la donna avrebbe utilizzato per motivi personali. Secondo la presidenza del Mali il rilascio e’ “il coronamento di 4 anni e 8 mesi di sforzi congiunti di diversi servizi di intelligence”. Il presidente della Transizione in Mali, il colonnello Assimi Goita, assicura iche “sono in corso sforzi” per liberare tutti i rapiti in Mali. La liberazione della suora colombiana e’ stata confermata all’Afp dall’arcivescovo di Bamako, monsignor Jean Zerbo, che ha assicurato che la religiosa “sta bene”.

“Grandissima gioia” ha subito commentato padre Macalli.

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