Mancano i vigili, a Castelverde la sindaca vieta i cortei funebri: “Lo faccio per la sicurezza dei partecipanti”

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Gli agenti della Polizia locale sono troppo pochi per garantire la sicurezza e il Comune vieta i cortei funebri a piedi: è il provvedimento adottato da Graziella Locci, sindaca di Castelverde (nel Cremonese), comune di 5800 abitanti dove al momento sono in servizio due soli vigili. Non sufficienti per assicurare “l’incolumità dei partecipanti e le condizioni di sicurezza per la circolazione veicolare e pedonale”, come si legge nell’ordinanza ad hoc firmata dalla prima cittadina, soprattutto perché il paese è suddiviso in più frazioni e conta ben cinque cimiteri: per raggiungerne due in particolare i partecipanti ai cortei dovrebbero attraversare via Bergamo, una strada provinciale molto trafficata.

Da qui la decisione della sindaca, presa dopo aver consultato il parroco don Giuliano Vezzosi e applicata all’intero territorio comunale. “Era inevitabile procedere in questo modo. La presenza degli agenti della Polizia locale al momento dell’attraversamento è assolutamente indispensabile e le due persone che abbiamo attualmente in servizio devono presidiare tutto il paese – spiega Locci – Capisco che l’ordinanza possa suscitare scalpore e a me per prima dispiace dover andare a toccare un momento intimo e significativo come quello dell’ultimo saluto a una persona cara. Ma non ci sono alternative”.

Per il prossimo anno l’amministrazione comunale sta valutando l’assunzione di un nuovo agente per ampliare l’organico della Polizia municipale, rinnovando anche la convenzione con Cremona, che già attualmente invia a Castelverde uno dei proprio vigili per quattro mattine al mese. Al momento però il divieto resta, anche se “c’è la possibilità di deroga per cortei che si tengano nelle frazioni in cui non ci sono rischi per la sicurezza stradale – continua la sindaca – Stiamo predisponendo appositi moduli da compilare per la richiesta”.

Il provvedimento non è semplice da accettare per gli abitanti – “Castelverde è nato nel 1928 dall’unione fra i Comuni di San Martino in Beliseto e Tredossi, a loro volta composti da più frazioni, e ogni piccola comunità è tuttora molto legata alle proprie tradizioni” – ma finora non è stato necessario comminare alcuna multa per il mancato rispetto dell’ordinanza: “Durante la pandemia i cortei funebri erano ovviamente stati sospesi, ma ora con il ritorno alla normalità si è presentato questo problema – conclude Graziella Locci – Fortunatamente le persone sembrano aver capito che il divieto serve a tutelarle e per il momento non ci sono state particolari lamentele”.

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