Piccola disavventura per Roberto Mancini dopo la bella serata di Reggio Emilia in cui la sua Italia ha travolto la Lituania 5-0 nelle qualificazioni ai Mondiali del prossimo anno. Dalla città del Tricolore il ct azzurro stava rientrando a Milano ma ha dovuto cambiare il piano di viaggio dopo aver trovato l’autostrada chiusa. Una cosa che non è andata giù al Mancio, che nelle sue storie su Instagram ha denunciato l’accaduto con un breve filmato accompagnato da un post molto duro: “Queste sono le autostrade italiane. Arrivi a mezzanotte dalla A7 allo svincolo A26 e trovi la autostrada chiusa senza un cartello che segnala la chiusura. Vergognatevi. Ma in tanti dovete vergognarvi”.
La replica di Autostrade
Via Instagram è arrivata anche la risposta di Autostrade per l’Italia. Il post inizia con i complimenti a Mancini per la vittoria sulla Lituania e il successo agli Europei e poi entra nel dettaglio dei lavori invitando il ct a visitare i cantieri presenti sulla rete: “La chiusura della A26, inclusa in un programma di lavori riguardanti le gallerie, è stata attivata ieri dalle ore 21, in direzione Genova, a partire dal bivio per Novi Ligure/A7 fino al bivio per la A10. L’informazione della chiusura, inserita anche come previsione nella home page del nostro sito, è risultata sempre esposta sui pannelli luminosi in avvicinamento al tratto interessato, sia dalla A7 che dalla A26. In particolare la chiusura è stata preannunciata fin dalle ore 9 del mattino e in continuità segnalata a partire dalle 21 per tutta la durata dell’evento. Prendiamo in ogni caso spunto dal suo messaggio e cercheremo di migliorare ancora di più l’informazione di servizio. I nostri tecnici e operai stanno facendo sforzi inauditi per portare avanti un lavoro che non è visibile a chi viaggia, ma che consiste nella completa ristrutturazione delle gallerie per allungarne la durata di decine di anni. Uno sforzo che comporta inevitabili disagi, che noi per primi vorremmo evitare a viaggiatori e cittadini, ma che è necessario per ammodernare le infrastrutture di questo Paese, che risalgono in larga parte agli anni ’60/’70. Dentro quelle gallerie lavorano ogni giorno e notte centinaia di uomini e donne che danno il massimo per rispettare i tempi di consegna. Le andrebbe di venire a conoscerli? Saremmo infatti lieti di invitarla a fare un sopralluogo dentro questi cantieri. Troverà tanta passione e impegno, oltre che accesi tifosi suoi e della Nazionale che, invece che vergognarsi, la accoglieranno in modo affettuoso. Che ne pensa? La aspettiamo!”.
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