“Ovviamente, una volta preso il microfono, non possono esimersi dal piagnisteo per la sonora bocciatura del #ddlZan”: è questa una delle frasi più violente che il Senatore Simone Pillon, eletto tra le fila della Lega Nord nel 2018, ha scritto in un post diffuso sul proprio profilo ufficiale di Facebook, prendendo come spunto l’esibizione – in reggicalze e sospensorio borchiato – di Damiano David, voce dei Måneskin. Agli MTV Europe Music Awards insieme ai suoi compagni – Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio – il cantante romano, 22 anni, ha portato a casa il trofeo come Miglior gruppo rock, titolo mai conquistato prima da una formazione italiana, esibendosi a Budapest con modalità non certo più estrose di quanto ci abbia già mostrato.
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L’occasione, però, è stata anche quella di esprimersi, praticamente in contemporanea con Lady Gaga che durante il suo passaggio in Italia per la promozione di House of Gucci ha sostenuto la comunità Lgbtq+, in favore del Ddl Zan, il disegno di legge contro l’omobitransfobia recentemente bocciato in aula. “Quest’anno, in particolare, bisogna andar fieri del nostro Paese per i risultati raggiunti non solo da noi ma da tanti sportivi e da tante personalità della cultura. Peccato per i diritti civili, dove continuiamo a rimanere indietro, e invece per noi sarebbe stata la vittoria più importante”, hanno detto all’unisono i ragazzi dopo la vittoria.
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Probabilmente, più che la giarrettiera, il 50enne Senatore Pillon, Cattolico conservatore tra gli organizzatori dei Family day, tenace oppositore dell’estensione dei diritti di matrimonio per le coppie omosessuali nonché tra coloro che vorrebbero cancellare la legge 194 sull’aborto, non ha digerito la stoccata di Damiano all’arretratezza del Belpaese. Così, nel suo lungo post, il Senatore ha messo insieme un po’ di tutto e un poco confusamente, mescolando dall’estetica alla capacità di avere una carriera musicale di successo fino all’immancabile cliché, la droga: “Mi piacerebbe sapere quanta carriera potrebbe fare una band che si ispirasse alle radici cristiane d’Europa, o che inneggiasse alla difesa della vita dal concepimento o che prendesse a tema la lotta alla droga”, ha scritto. Poi, è passato alla difesa di Povia, sostenitore delle sue stesse ‘battaglie’ e da diversi mesi testimonial di molte manifestazioni No Green Pass in cui ha affermato che “gli ebrei avevano un pigiama e un numero di riconoscimento, noi un Pass per entrare nei luoghi pubblici“, “Ricordo il massacro cui fu sottoposto Povia solo per aver osato partecipare al Family day del 2007 difendendo la famiglia naturale…”, ha detto Pillon in difesa del cantante.
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Dal canto suo, Damiano ha sentito l’urgenza di replicare con grande ironia: prima con un breve testo, in inglese, rivolto ai fan e postato sul profilo privato Instagram sotto all’immagine che lo ritrae con l’abbigliamento sfoggiato agli MTV Europe Music Awards e la lingua di fuori: “Grazie ragazzi, stiamo facendo la Storia” con, a seguire, un P.S. indirizzato strettamente a Pillon, in italiano questa volta forse per essere il più chiaro possibile: “Hai ragione Simo, la prossima volta completo e paPillon??”.
Segnalato da qualche utente (forse dallo staff di Pillon, che non ha gradito il vezzeggiativo ‘Simo’?) il messaggio di Damiano, con la stessa foto, è stato successivamente duplicato con un’altra frase a commento: “Non segnalatemi, sono un bravo ragazzo!” e “Shame on you”, “Vergogna”, scherza ancora chiamando in causa il segnalatore misterioso del post, chiudendo con un “non mi avrete mai”. Perché, zitto e buono, lui proprio non ci vuole stare, con buona pace di Pillon.
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