Mara Venier: “Fatta fuori perché ‘troppo vecchia’, il successo di Domenica In è stato un riscatto”

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“La Rai mi ha richiamata perché Domenica In traballava, cinque anni fa, ma anni prima mi avevano mandata via perché sostenevano che fossi troppo vecchia. Ma non ne voglio palare, né voglio parlare di quel direttore di Rai 1 che lo aveva detto”. Gli impegni in tv e il successo del contenitore domenicale, le relazioni sentimentali, gli aneddoti della carriera: Mara Venier, 72 anni, si è raccontata a “Gli incontri del Principe”, un ciclo di conversazioni all’hotel Principe di Piemonte di Viareggio. A partire dalla voglia di riscatto mossa dall’“umiliazione” di non essere giudicata più in età per condurre un programma in tv.

“Cinque anni fa mi richiamarono, se mi dicono ‘devi tornare’ io torno perché sono stata umiliata e voglio riscattarmi, se ci riesco. Così è stato, e mi sono tolta i sassolini dalle scarpe, perché – spiega la conduttrice – non era il semplice riscatto di una donna che fa televisione ma di tutte le donne, perché sono tante quelle che vengono umiliate”. E continua: “Non è che devi essere buttata fuori perché hai sessant’anni: la motivazione era che ormai facevo parte di una vecchia televisione e non ero di primo pelo”.

Tra i ricordi della conduttrice ci sono anche quelli che riguardano la vita privata, e a Stefano Zurlo che la intervistava ha raccontato della relazione con Jerry Calà, “quando girarono Sapore di mare eravamo fidanzati ma non mi volle qui in Versilia perché doveva corteggiare tutte le attrici”, e di quella con Renzo Arbore, la cui assenza continua (“girava il mondo con l’Orchestra italiana e io stavo sempre da sola”) fu un incentivo, per lei, a fare televisione: “L’ho fatta per noia, mi offrirono un piccolo ruolo a Domenica In, Rocco Giurato mi aveva vista in in un programma di Telemontecarlo, avevo 40 anni e dovevo fare la bonazzona del cruciverba. Prima della prima puntata Monica Vitti disse ‘io parlo solo del mio cinema’. Don Mazzi disse ‘io sono un prete, parlo solo del sociale’. Giurato disse ‘io sono giornalista, faccio la cronaca’. Paolo De Andreis, all’epoca capostruttura, si chiese: ‘E allora chi conduce? Mara’. Per me era impensabile – ricorda ancora Venier – dovevo fare un gioco e basta. Ma mancava il collante di tutti questi segmenti. Alla prima puntata ero bloccata ma Fabrizio Frizzi, che era tra gli ospiti, mi incoraggiò: ‘Vai che sei forte’. E’ cominciato tutto così”.

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