Il grande riconoscimento internazionale della griffe si è avuto al principio degli anni Sessanta dopo che Jackie Kennedy comparve sulla copertina di Sports Illustrated con un abito di Marimekko. L’anno dopo Marimekko produsse oltre 70 mila abiti. Di fronte a quel successo Eugenia Sheppard, temuta corrispondente del New York Herald Tribune, scrisse: “L’incantevole Armi Ratia, donna finlandese dalla faccia pulita, ha fatto per gli intellettuali ciò che Lilly Pulitzer (n.d.r. stilista americana famosa per i suoi coloratissimi abiti) ha fatto per le esponenti dell’alta società e ha dato loro un’uniforme”.
(Fra i telai serigrafici rotativi nello stabilimento Marimekko di Herttoniemi. A sinistra, abito Nelikulmio (Rettangolo), 2021, nella stampa Kiila (Cuneo) di Antti Kekki, 2019. A destra, la classica camicia Jokapoika (Ogni ragazzo), il trench Kantakulma (Fedele), 2021, nella stampa Seireeni (Sirena) di Maija Isola, 1964, e la borsa gialla Milli Matkuri (Milli la viaggiatrice).
Credit Osma Harvilahti, precollezione Primavera 2021. Modelle: Melanie Bangura, Simona Porta )
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