Mario Draghi secondo Neri Marcorè: “Dal Monopoli con Angela Merkel alla Tombola con i suoi nuovi ministri, vi svelo il suo lato glamour”

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Ieri sera ha giocato a Tombola con i suoi nuovi ministri, la settimana scorsa a Monopoli con i vertici europei. Il Mario Draghi interpretato da Neri Marcorè scopre le sue carte e gioca i suoi numeri settimana dopo settimana, nell’appuntamento del martedì sera di Giovanni Floris su La7.

Com’è nata l’idea di interpretare Draghi?

“Diciamo che le idee sui personaggi sui quali fare satira si possono dividere in due macrogruppi: quelle che è inevitabile che ti vengano, e in questo caso l’idea non ha nulla di geniale, stiamo parlando del presidente del Consiglio, in una settimana siamo stati in quattro a presentarne una interpretazione e questo la dice lunga. Diversa invece è la tipologia di quelli come Alberto Angela o Gasparri, ai quali non pensi subito, sui quali fai un lavoro diverso. Quando li ho interpretati non erano così popolari come sono diventati dopo, Gasparri ancora prima delle elezioni del 2001, Alberto Angela era molto meno conosciuto del padre. In quel caso conta l’invenzione, il come decidi di farlo.

Ma come è arrivato a Draghi?

“Nel momento in cui stavo già facendo il pezzo su Conte, per l’ultimo giorno della sua presidenza, scopriamo in diretta da Floris che il presidente Mattarella aveva dato l’incarico a Draghi. Martedi prossimo lo facciamo non è stato solo un pensiero mio, ma anche di Giovanni e di altri. A quel punto avevo una settimana per imbastire l’idea e il trucco, subito commissionato a Lorenzo Tamburini”.

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E quindi a questo punto cosa ha fatto?

“L’idea della chiave comica con la quale interpretare il personaggio è il primo passo e anche il più importante, sulla voce ci lavoro dopo. È un po’ come quando vedi la testa del bambino che sta uscendo quando c’è il parto, capisci che è nato. E la prima cosa che è venuta in mente era che Draghi avrebbe potuto parlare con la voce di Gianni Agnelli. In qualche modo questo rappresenta un suo lato b, illuminiamo il lato oscuro della luna, per quelli che in tutto questo vogliono vederci un lato oscuro, quelli che pensano che lui sia il rappresentante dell’establishment, uno di quelli che controlla tutto, non solo l’economia. Ma ci piaceva anche dargli un lato glamour, elegante, raffinato, che esprimesse una parte godereccia che potesse fare da contrasto con l’immagine di un leader umile, morigerato e misurato. Questa è stata la prima scintilla, il resto lo abbiamo costruito, nella prima puntata, su quello che è il suo rapporto con le altre leader come la Merkel e la Lagarde, giocando a Monopoli”.

Questa volta però il gioco e i giocatori sono cambiati.

“L’altra volta era lui che comunque si rivolgeva ai suoi pari in Europa, stavolta è sceso nello scenario italiano, a giocare con ministri e sottosegretari, l’altra volta il Monopoli, questa volta la Tombola. Ognuno cerca la sua casellina, il suo posto, il suo spazio e la possibilità di fare ambo, terno o tombola. E c’è lui, elegante, che ha a che fare, pazientemente, con il solito chiacchiericcio della nostra classe politica”.

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Lo tratta comunque con un certo affetto…

“Da cittadino sono tra quelli che hanno salutato con soddisfazione questa soluzione, senza che questo significhi che ci fosse un’insoddisfazione totale prima. Le sue capacità in passato le ha dimostrate, adesso farà delle scelte politiche, non solo finanziarie e monetarie, tutti avremo modo di valutarlo. Quindi sì, c’è una certa simpatia. La satira è satira ma non c’è mai per me un intento di cattiveria o la volontà di ferire qualcuno, e questo vale quasi per tutti”.

Avete intenzione di farlo cantare? E se sì, cosa canterebbe?

“No, ancora non ci abbiamo pensato, ma nell’evoluzione del personaggio forse potrebbe. Nel caso me lo immagino raffinato, che canta con il doppiopetto, qualcosa di Bruno Martino, o “Tre settimane da raccontare” di Fred Bongusto…”.

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