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Mariupol, agonia di una città

Mariupol è una città di spettri. Una distesa di palazzi carbonizzati, dove cannonate e incendi non si fermano mai. Soltanto la grande chiesa con le cupole dorate è stata risparmiata dai proiettili, che hanno crivellato tutto. Tra le rovine, spiccano i resti del teatro sventrato da una bomba nonostante le scritte che lo indicavano come rifugio di bambini.

Il Teatro di Mariupol. 29 marzo 2022. Immagine satellitare (c) 2022 Maxar Technologies. 

Il centro di Mariupol 
Tra queste macerie vanno in scena le fasi finali della battaglia. Ormai la resistenza non ha più un fronte unico: i carri armati russi l’hanno divisa in due o tre sacche, che vengono soffocate lentamente. A nord, nei resti della grande acciaieria, che prima del conflitto esportava laminati in tutto il mondo, si sono asserragliati gli uomini della brigata Azov, la legione nera di estrema destra: combattono casa per casa contro i miliziani ceceni al servizio di Putin. In un quartiere più a sud, ci sono i marines ucraini che vengono affrontati da quelli russi: sotto la tuta mimetica indossano l’identica maglia a righe azzurre verticali. Invece i soldati delle repubbliche del Donbass circondano a distanza l’area urbana e perquisiscono i civili che cercano di fuggire: fanno spogliare gli uomini per vedere se hanno tatuaggi della Azov o scoprire se sulla pelle ci sono segni del maneggio di armi.

Il distretto di Livoberezhnyi a est di Mariupol 

Un quartire raso al suolo a est di Mariupol  
Gli invasori avanzano lentamente. Prima i tank, che sparano ad alzo zero sui condomini seguendo le segnalazioni di droni e di scout solitari appostati sui tetti. Poi le avanguardie fanno fuoco con i lanciarazzi portatili e le mitragliatrici. Solo a quel punto i soldati entrano nelle abitazioni: ogni porta una granata, seguita da raffiche. Un’azione spietata e sistematica. Le insidie sono tante: ci sono mine e trappole esplosive piazzata negli edifici. E tanti cecchini che si nascondono per giorni per prendere alle spalle i nemici.
I video girati dai ricognitori o dai reporter russi che seguono le truppe cecene mostrano tanti abitanti, soprattutto anziani, rimasti chiusi nelle cantine. Quando le bombe si concentrano sui loro palazzi, cercano di mettersi in salvo, rischiando di finire sotto il tiro incrociati degli schieramenti. Nessuno sa quanti siano morti: fino alla scorsa settimane venivano sepolti nei giardini condominiali, accanto alle panchine. Adesso a Mariupol tutto è guerra e nessuno si occupa più dei cadaveri.

Le immagini della distruzione di Mariupol, Ucraina. 29 marzo 2022. Immagine satellitare (c) 2022 Maxar Technologies 



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