Mariupol, il bambino mostra la casa distrutta: “Grazie ai ‘salvatori dalla Russia’ per tutto questo”

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Makar ha sette anni e compare in un video, ripreso dalla madre. Si intuisce che ripeta ciò che la donna gli ha suggerito e mentre parla si sentono degli spari sottofondo, uno un po’ più forte tanto che la mamma lo invita ad avvicinarsi alla telecamera mentre lui ha qualche incertezza. Mostra quel che resta della sua casa a Mariupol, completamente distrutta dai bombardamenti russi. E’ un video che si inserisce della guerra di propaganda combattuta anche sui social dalle istituzioni ma anche dai cittadini.  Il bambino, probabilmente ancora su suggerimento della mamma, ironizza sull’ “operazione speciale” lanciata da Mosca, secondo la propaganda, per liberare gli ucraini. “Grazie tanto ‘salvatori arrivati dalla Russia’”, dice indicando con la mano quel che resta del soggiorno della sua casa. “Grazie, per tutto quello che state vedendo in questo video”. “Spassiba”, ripete. Il video, è ripostato da Oleksandra Matviichuk, capo del centro per le libertà civili ucraino. Testimonia tuttavia della drammatica situazione dei civili di Mariupol che faticano anche ad andare via perché è sempre più difficile creare corridoi umanitari sicuri.

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