Mariupol, il giallo della fabbrica

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L’esplosione dell’impianto metallurgico Azovstal, strategico per il controllo della città di Mariupol. La fabbrica produceva laminai in acciaio, esportati in tutto il mondo e anche in Italia. La distruzione è avvenuta quattro giorni fa. Le immagini sono state girate da un drone ucraino e diffuse anche con il logo della Brigata Azov: mostrano il momento delle esplosioni. La propaganda ucraina sostiene che siano stati provocati da razzi russi, indicando la possibile opera dei semoventi Tos1 Buratino con testate termobariche. Ma un’analisi del video evidenzia come le esplosioni avvengano dall’interno: sembrano più l’effetto di cariche di demolizione. Chi ha voluto la distruzione dell’industria? I russi per impedire che diventasse una fortificazione in mano ai difensori, come la celebre fabbrica Ottobre Rosso di Stalingrado? Oppure gli ucraini per evitare che lo stabilimento cadesse in mano agli invasori? Impossibile stabilirlo. Le rovine sono state occupate due giorni fa dai miliziani ceceni.

di Gianluca Di Feo

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