Mascherine e guanti diventano asfalto: “Riciclando la plastica le strade durano più a lungo”

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Si chiama S.U.P.R.A., acronimo di “Single Use Ppe Reinforced Asphalt”, ma dietro al nome complicato si cela in realtà un’idea molto semplice: riciclare le mascherine e i guanti in plastica o lattice e utilizzare i materiali ricavati per rinforzare l’asfalto utilizzato per coprire le nostre strade. E’ il progetto portato avanti da tre università italiane, quella della Tuscia a Viterbo, l’Università di Bergamo e l’E-Campus, per dare una seconda vita alla plastica dei dispositivi medici che abbiamo imparato a conoscere bene durante la pandemia da Covid-19. “Al momento mascherine e guanti finiscono nei rifiuti indifferenziati e vengono smaltiti in discarica o nei termovalorizzatori. Con la nostra ricetta possono essere inserite nel circuito industriale delle pavimentazioni stradali”, spiega Marco Marconi, il ricercatore dell’UniTuscia che ha seguito e realizzato il progetto, finanziato da un bando del Ministero per la Transizione Ecologica. “Le prove tecniche sull’asfalto che abbiamo realizzato ci dicono che la qualità è migliore rispetto a quello tradizionale – aggiunge Marconi -. Questo si traduce in una vita più lunga dell’asfalto stradale, un minore utilizzo di materie prime e un risparmio economico per le pubbliche amministrazioni”.

 di Francesco Giovannetti

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