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Massimo Brambati, un altro ex calciatore che ha paura: “Prendevo il Micoren come fossero caramelle”. Raducioiu: “Prima delle partite facevo le flebo con un liquido rosa”

Dopo le parole di Dino Baggio (“Mai fatto uso di doping in carriera. Ma, dopo la morte di un amico come Gianluca Vialli e di tanti altri calciatori della mia generazione, vorrei sapere se nel tempo le sostanze che ho assunto e gli erbicidi sparsi sui campi dove ho giocato possano aver causato le loro malattie”) altri ex calciatori confessano le loro paure. C’è chi va oltre, ammettendo l’uso ingiustificato e ingiustificabile di farmaci e sostanze, assunti da soggetti sani. Come Massimo Brambati. L’ex difensore di Bari e Torino è intervenuto al Processo 7 Gold: “Ho paura anche io – ha detto – ma vent’anni fa, quando parlai, mi arrivò una lettera della Figc che mi minacciava. Io, in una società di cui non faccio il nome, prendevo prima della partita il Micoren come fossero caramelle. All’epoca non era proibito, dopo qualche anno è diventato proibitissimo. Prendevo anche l’Anemina, una sostanza non dopante, ma ne avvertivo l’effetto. Non sentivo la fatica, avevo i battiti accelerati e una maggiore prontezza di riflessi”.

Massimo Brambati 

Brambati: “Quando sento cosa accade ai miei ex colleghi, mi affido a Dio”

Dire no, spiega Brambati, era di fatto impossibile: “Avevo 20 anni e mi dicevano che facendo una flebo avrei avuto una performance migliore. C’erano allenatori che se non facevi la flebo, si arrabbiavano. Davano sostanze che all’epoca non erano però ritenute doping. Oggi quando sento determinate situazioni che accadono ai calciatori del mio periodo, mi affido a Dio”.

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Raducioiu: “Ho preso pillole e medicine prima delle partite”

Concetti simili a quelli espressi da Florin Raducioiu, ex attaccante di Bari, Verona, Brescia e Milan. “Facevo flebo con un liquido rosa”, ha rivelato, dalla Romania, alla trasmissione Sport Report su Orange Sport. “Ho preso anche delle medicine – ha ammesso – e ora chiamerò il medico che ci seguiva a Brescia per capire di più, per sapere che medicine ho preso lì, ma anche a Milano e a Verona”. Anche nelle parole di Raduciou tornano i concetti espressi da Brambati: “Non sapevamo cosa stavamo prendendo. Ci è sempre stato detto che si trattava di vitamine, di glucosio. Facevamo flebo con questo liquido rosa alla vigilia delle partite. Lo ricordo perfettamente”. E ancora: “A Milano prendevamo delle pillole. L’ho detto prima e dopo la morte di Gianluca Vialli, bisogna indagare sui motivi di queste morti premature tra i calciatori”.

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Roberto Mancini: “Le parole di Dino Baggio? Andiamoci con i piedi di piombo”

 Al ct della Nazionale, Roberto Mancini, fraterno amico di Gianluca Vialli è stato chiesto un commento alle parole di Dino Baggio: “Non ho idea, bisogna andarci con i piedi di piombo con queste dichiarazioni”, la sua risposta.



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