Mastectomia, Bianca Balti come Angelina Jolie: la scelta di togliere il seno per non rischiare il cancro

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Bianca Balti, 38 anni, nata a Lodi, professione super modella, oggi alle 11 di Los Angeles (le 19 italiane) si sottoporrà a una doppia mastectomia preventiva, dopo avere scoperto tempo fa di avere la mutazione genetica Brca1, che aumenta esponenzialmente il rischio di contrarre un tumore al seno e/o alle ovaie. “Amo troppo la vita per non fare il possibile per preservarla”, ha scritto ai suoi follower in una newsletter.

Bianca Balti sulle orme della diva di Hollywood Angelina Jolie

È una scelta di salute, una scelta privata che ha deciso di rendere pubblica, assumendosi la responsabilità e il peso di una condivisione dolorosa. Lo stesso viaggio, privato e pubblico, allora ancor più clamoroso e rivoluzionario, l’aveva intrapreso nel 2013 Angelina Jolie, dopo avere perso la madre per un cancro al seno e avere saputo, grazie a un’indagine genetica, di avere una elevatissima probabilità di ammalarsi. L’avevano battezzato Angelina effect ed era stato dirompente: un numero sempre maggiore di donne ha fatto ricorso all’analisi genetiche che anche in Italia sono diventate più accessibili per chi ha familiarità con alcuni tipi di tumore. La consapevolezza è un’arma spesso salvifica, che si nutre anche delle altrui esperienze.

Bianca Balti: “Mi sento fragile, sono spaventata…”

Bianca Balti racconta l’orgoglio di avere fissato una data, l’impazienza dell’attesa. “Ma ora che il momento è arrivato non ne ho voglia. Mi sento fragile. Spaventata dall’idea di dover dipendere dagli altri. Terrorizzata dal dolore che proverò. Sconfortata nel dover rinunciare a una parte del mio corpo che ha definito fino a oggi la mia femminilità”. Il seno è un simbolo potente per chi ha costruito una luminosa carriera intorno al proprio aspetto. Ma lo è anche per tutte noi che non facciamo le super modelle, che non siamo domiciliate a Los Angeles e che, per amore della vita, affrontiamo viaggi impervi. Lei lo ha spiegato alle sue figlie, come lo avremmo fatto noi, con parole semplici e definitive: “Mamma si opera perché ama troppo la vita”.

Bianca Balti: “Tutto sulle mie spalle, non posso permettermi di ammalarmi”

Bianca Balti, che, a marzo aveva raccontato di aver congelato gli ovociti “per svincolare il mio sogno di maternità da un uomo, da una relazione”, motiva anche la decisione odierna: “Perché non posso permettermi di ammalarmi io che porto, sola, la responsabilità economica di tutte sulle spalle. Perché vorrei che le mie bambine trovassero in me la forza di agire se un giorno anche loro venissero diagnosticate”. La prevenzione tuttavia, anche quando riguarda un corpo esposto (che non è mai sinonimo di patrimonio collettivo), è un diritto individuale e un dovere della sanità pubblica pertanto non necessita di giustificazioni.

Contro il cancro la prevenzione un’arma fondamentale

Bianca Balti ci ha regalato la sua storia e i suoi perché. Ha messo a disposizione di tutti la fatica e la sofferenza del suo percorso che, come fu per Angelina Jolie, potrebbe potrebbe aprire una via di salvezza ad altre. Se invece di una mastectomia si fosse trattato dell’asportazione della colecisti probabilmente nessuno se ne sarebbe curato. E l’appuntamento di oggi alle 11 californiane sarebbe passato sotto silenzio. Eppure la prevenzione è una pratica fondamentale che prescinde dalla visibilità o dall’attrattiva degli organi coinvolti. Bianca Balti non ha aperto una finestra sulla fragilità di un corpo perfetto. Ci ha ricordato che l’unico strumento a nostra disposizione, se scegliamo la vita, è proteggerla e quindi fare prevenzione. Che passa, nel suo caso, dall’analisi genetica e da un intervento invasivo.

Angelina Jolie e la mastectomia: il rischio del bisturi ingiustificato

L’Angelina effect salvò donne che seguirono il suo esempio. Ma portò, in certi, casi a un ricorso ingiustificato alla mastectomia bilaterale. Consapevolezza significa seguire la propria storia, adottare, come ci insegnano, uno stile di vita e un’alimentazione sani e, soprattutto, affidarsi al proprio medico e non alla newsletter di Bianca Balti che generosamente ci ha mostrato la sua strada.

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